| Come ogni anno, all'approssimarsi dell'estate – che pure tarda ad arrivare – si avvicinano i grandi concerti rock e i consueti festival musicali.
Fino ad ora la parte del leone l'hanno fatta certamente i Green Day, famosissima band californiana dalle influenze punk – rock (guai a farsi sentire dai puristi del genere): 4 date italiane, Milano-Trieste-Roma-Bologna, e in tutte un grandissimo successo di pubblico, di ogni età e proveniente da ogni dove. Avevano qualcosa da farsi perdonare, i Green Day. Non suonavano in Italia dal 2009, e in questi quattro anni ben 2 volte un loro concerto era stato annullato: nel 2010 a Venezia, durante l'Heineken Jammin Festival, causa un improvviso tornado che decretò la sospensione della rassegna; nel 2012 a Bologna, all'Indipendence Day, dove Billie Joe Armstrong fu ricoverato in Ospedale per una – presunta – forma di gastroenterite acuta. Su quell'episodio non si è mai fatta troppa chiarezza, anzi furono alimentati sospetti sullo stato psico-fisico di Billie Joe, visto che dopo una ventina di giorni il cantante dei Green Day devastò una chitarra durante una diretta TV e finì dritto dritto in riabilitazione per intossicazione da alcool e medicinali. Ma cosa importa, ormai il momento buio sembra brillantemente superato: i Green Day tengono il palco con la consueta carica e adrenalina, nonostante l'età che avanza, e deliziano le migliaia di fan con circa 2 ore e mezza di concerto, regalando alla platea un mix di pezzi nuovi e “cult” anni '90 (Dookie, Nimrod) e 2000 (American Idiot). Come se non bastasse, nei loro live i Green Day interagiscono a tal punto con il pubblico che alcuni hanno la fortuna di salire sul palco e cantare o suonare con loro, sotto precisa richiesta di Billie Joe: “We need a volunteer!”. E di colpo, a chiunque lì nella folla, può capitare di vivere il sogno di tutta una vita. E' proprio quanto successo a due studenti universitari, Massimo De Lazzaro e Marina Londei. Il primo – nella tappa di Roma - ha intonato la strofa finale di Longview, dall'album Dookie (1994), duettando nel ritornello con Billie Joe; la seconda – all'Unipol di Bologna - è salita per suonare la chitarra con i suoi idoli, mostrandosi molto sciolta nell'esibizione di “Knowledge”, un pezzo degli Operation Ivy particolarmente amato dai Green Day e proposto in molti dei loro concerti. Li abbiamo rintracciati, e abbiamo chiesto loro cosa si prova nel condividere il palco con la propria band preferita.
Prima di tutto presentatevi!
Massimo: Ciao, mi chiamo Massimo De Lazzaro, ho 22 anni, sono di Roma e sono uno studente universitario della Sapienza, al terzo anno di Scienze Politiche.
Marina: Mi chiamo Marina Londei, sono nata a Urbino il 7 marzo del 1993 e vivo in provincia di Ancona attualmente. Sono studentessa presso la facoltà di Ingegneria e Scienze Informatiche di Cesena, iscritta al primo anno. Oltre ovviamente alla musica, che è la mia passione principale, adoro il mondo del cinema, sul quale mi ritengo discretamente informata, e l’universo video ludico. Mi considero nerd inside…
Da dove nasce la vostra passione per la musica e quindi per i Green Day?
Massimo: Ascolto tanta musica sin da quando ero piccolo, in famiglia siamo tutti musicisti e sarebbe stato impossibile rimanerne fuori. Come tanti adolescenti del tempo, mi sono avvicinato agli strumenti in concomitanza con l’uscita di American Idiot: ascoltai Boulevard of Broken Dreams e ne rimasi affascinato. Da lì ho cominciato a suonare tutti gli strumenti e la musica è diventata parte essenziale della mia vita.
Marina: La mia passione per la musica, in generale, direi che c’è sempre stata. Fin da piccola mi è sempre piaciuto cantare e immaginare di suonare qualche strumento, in particolare appunto la chitarra. Non so come sia nata, nessuno nella mia famiglia è mai stato un musicista né tanto meno appassionato a quel mondo, a parte mio nonno che però non ho mai conosciuto.Ho iniziato a prendere lezioni di chitarra in prima superiore, solo dopo aver conosciuto i Green Day. È stata la loro musica a farmi avvicinare definitivamente allo strumento, al quale sono legatissima.
Da quanto tempo li ascoltate?
Massimo: Li ascolto esattamente da 9 anni.
Marina: Li ascolto dall’estate del 2005, quindi otto anni ormai. Avevo 12 anni e mi hanno accompagnata fino ad ora.
Quante volte li avete visti? Quante volte avete immaginato di salire sul palco con loro?
Massimo: Li ho visti dal vivo 5 volte. Sognavo da sempre di salire sul palco con loro. La mattina successiva pensavo di aver sognato di nuovo, ho realizzato solo quando ho acceso il cellulare e mi sono ritrovato decine di messaggi di affetto di amici che erano felicissimi per me!
Marina: Li ho visti due volte, la prima nel 2009, sempre a Bologna, e poi il 6 giugno scorso. Ho pensato diverse volte a come sarebbe stato essere lassù con loro; da quando li ho visti per la prima volta e mi sono resa conto che a qualcuno era successo, ho desiderato di poterlo fare, anche se la vedevo come una cosa davvero impossibile.
Cosa avete pensato quando Billie Joe ha indicato proprio voi? Cosa si prova a condividere il palco con i Green Day?
Massimo: Per un istante il mio cuore si è fermato, ero talmente eccitato che mi sono frantumato un ginocchio sulla transenna per uscire e mentre correvo sul palco mi ripetevo “Oddio, oddio!”. Condividere il palco con loro è stato eccezionale, è stato come suonare insieme ad un gruppo di amici che non vedevi da tempo. Dopo essermi mangiato la prima frase di “Longview” per l’emozione, Billie Joe mi ha messo a mio agio ed è stato carinissimo con me.
Marina: I miei amici (Sofia, Francesco, Samuele) hanno fatto di tutto per farsi vedere mentre mi indicavano, e per questo non li ringrazierò mai abbastanza. A loro devo tutto questo. Quando ha guardato noi quattro e poi mi ha indicata, è stato come se il resto delle persone non fosse più lì. Non sentivo più nulla, nessun rumore,nessun boato del pubblico. Non avrei mai e poi mai pensato che un giorno ci sarei riuscita davvero. È davvero fantastico suonare con loro. Billie Joe mi ha messo a mio agio (per quanto potessi esserlo), non so come ma c’è riuscito. Ha qualcosa che, personalmente, mi ha tranquillizzata (o ha evitato di farmi andare fuori di testa, non saprei quale delle due). Parlo di una sensazione a pelle, non che mi abbia detto “stai tranquilla, andrà tutto bene”; me l’ha semplicemente trasmesso. E nel contempo, avercelo vicino fa capire quanta energia abbia quell’uomo. È adrenalina pura, pronto a scattare da un momento all’altro, incontrollabile. Posso dire che è come se avessero creduto in me dal primo all’ultimo secondo che sono stata lassù. Ed è fantastico. Sono delle persone fantastiche. Spero tanto di essere riuscita a fargli capire quanto sono stati importanti per me, e quanto lo sono tutt’ora.
I concerti annullati di Venezia 2010 e Bologna 2012 hanno dato a tutti i fan una grande delusione. Eravate ad uno di questi? Visto come vi è andata qualche anno dopo, pensate sia valsa la pena aspettare così tanto?
Massimo: A Settembre scorso ero a Bologna all’I-Day: quel giorno, io e i miei amici, avremmo voluto morire. Ci eravamo fatti più di 20 ore di fila in tenda dalla sera prima per stare davanti. L’annuncio è stato un shock per tutti! La notte di Roma, oltre a ripagare la disfatta dell’I-Day, ripaga anni di sacrifici e passione, non ha veramente prezzo per un devoto come me.
Marina: Ero ad entrambi, purtroppo. Già la prima volta è stato un duro colpo, ma credo che quel che è successo all’ I-Day dello scorso settembre sia stato molto peggio.Comunque penso che sia valsa davvero la pena aspettare tutto questo tempo, non potrei assolutamente affermare il contrario, e lo dico a prescindere da quel che mi è successo: sono tornati molto più carichi di prima, e ci hanno regalato degli show fantastici, adrenalinici. Mi sento di dire che ci hanno ricompensato davvero di tutto. Avevano un gran peso su di loro, è vero, ma adesso se lo sono tolto completamente. Hanno mantenuto tutto ciò che ci avevano promesso, e di più.
Dalla scorsa settimana siete praticamente due star. Avrete di certo molte richieste di amicizia su Facebook e molti sguardi in più addosso. Che sensazione dà?
Massimo: Ho avuto un successo inaspettato, decine di richieste di amicizia e complimenti di tutti i tipi. Su tutti, i complimenti più belli sono stati quello di aver tenuto il palco benissimo e quello dei miei più cari amici che erano veramente contenti per me e mi hanno detto che me lo sono meritato davvero e non è stata solo fortuna. Lo credo anch’io.
Marina: Sono passata da 600 e qualcosa a più di 800 amici su facebook. Sono quasi tutti fan dei Green Day, molti dei quali erano al concerto a Bologna. Non nascondo che mi fa molto piacere, ma non perché io voglia essere al centro dell’attenzione, non sono assolutamente il tipo, tutt’altro; mi fa piacere perché significa che sono riuscita a trasmettere qualcosa, almeno spero. O che perlomeno sono piaciuta. Ho ricevuto tanti complimenti. Sono contenta per questo, perché suonare è la cosa che amo di più al mondo, e se mi hanno apprezzato mentre lo facevo, beh … non posso davvero chiedere di più. Quando rispondo ringraziando vorrei che davvero potessero capire quanto gli sono grata per quel che mi dicono. Forse per un po’ sarò “quella che è salita sul palco coi Green Day”, poi ritornerò ad essere la Marina di sempre.
Il giorno della vostra laurea ricambierete invitando Billie Joe Armstrong, Mike Dirnt, Tre Cool e Jason White?
Massimo: Assolutamente! Facciamo un bel concertino insieme, ormai siamo grandi amici!
Marina: Direi che si potrebbe fare. Non l’ho ancora detto in giro, ma mi hanno ingaggiata come sostituta di Jeff Matika (musicista di supporto nel tour 2013 della band, chitarra e cori, ndr) quando lui ha il raffreddore o non ha voglia di suonare. Ormai sono in stretto contatto con loro: un colpo di telefono e si libereranno subito dei loro impegni per venire alla mia festa di laurea. Ovviamente siete tutti invitati!
uninews24.it
|
io ero anche al concerto del 2012 ma sfortunatamente Billie è stato male e io non l'ho potuto vedere :'( ma il 6 giugno di quest'anno sono stata al concerto e ho potuto vederlo