Kerrang!

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view post Posted on 11/6/2013, 16:38

†She screams in silence†

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Su Kerrang! in uscita domani in UK e settimana prossima da noi ci sarà un poster di Billie Joe e un aarticolo sul concerto dei Green Day all' Emirates Stadium

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view post Posted on 11/6/2013, 20:31
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pilligio13
view post Posted on 12/6/2013, 16:27




deve essere mio... subito!
 
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view post Posted on 18/6/2013, 14:30

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Ed ecco qui il nuovo numero di Kerrang!, in uscita domani in UK e da noi settimana prossima, con 6 poster dei Green Day all' Emirates Stadium

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view post Posted on 18/6/2013, 14:34

I'm the son of Rage & Love

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addirittura 6 poster!
imperdibile, direi xD
 
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view post Posted on 18/6/2013, 14:38

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Si infatti xD
 
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view post Posted on 20/6/2013, 15:00

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Scan dei poster dei Green Day su Kerrang!







 
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view post Posted on 20/6/2013, 21:03

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wow sono bellissimi !
 
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view post Posted on 21/6/2013, 09:53

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Yes :sisi:
 
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view post Posted on 16/7/2013, 13:24

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Sul Kerrang!, in uscita domani in UK e da noi settimana prossima, ci sarà un articolo sul Rock Werchter in Belgio e quindi si parlerà anche dei Green Day

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view post Posted on 3/8/2013, 10:12

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Scansioni di Kerrang! uscito mercoledì in UK .Da noi si potrà trovare da settimana prossima
TRADUZIONE https://www.facebook.com/notes/greenday-ro...608768402478549

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view post Posted on 4/8/2013, 09:26
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torta alla tortora

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devo fare una domanda, da me le edicole non sono molto fornite di queste riviste, volevo sapere, si può fare anche l'abbonamento??
 
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view post Posted on 20/8/2013, 17:45

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Green Day sul nuovo numero di Kerrang! in uscita domani in UK e da noi settimana prossima.

Appena possibile posterò le scansioni e la traduzione

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view post Posted on 28/8/2013, 11:58

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Traduzione Kerrang!: "Le Melodie Della Vostra Vita"

I Green Day si stanno preparando per il Reading e Leeds, e per festeggiare abbiamo fatto una setlist dei sogni di 25 canzoni. Qualcosa che Mike Dirnt conosce è dannatamente difficile...



Kerrang!: Ciao Mike! Cosa pensi della nostra setlist da sogno? Con tutto il vostri lavoro, è stato un lavoro complicato...

Mike Dirnt: Questo è il risultato, e qualcosa che dobbiamo fare ogni volta! C'è una piccola differenza, perchè non dobbiamo scegliere solo canzoni che siano le nostre preferite, ma anche canzoni che il pubblico si aspetta di sentire. Sono quasi scioccato dal numero di canzoni che abbiamo ora. Per un lungo periodo, non ci siamo rilassati; vorremmo tornare dal tour e tornare dritti al lavoro - a volte anche sei giorni a settimana.



K!: Questo è un bel cambiamento...

Mike: "Si lo è. Vedo persone che sono così prolifiche, ma credo che la qualità della musica che abbiamo tirato fuori in quel periodo, si veda. Non abbiamo lasciato nulla di intentato. Abbiamo scritto e riscritto, esplorato e ricreato ancora ed ancora. E' davvero strano da guardare e pensare, "Porca troia!" sta arrivando il 20° anniversario di Dookie, così come il 10° di American Idiot - e sono ancora un uomo giovane!



K!: Se dovessi sciegliere le tue canzoni dei Green Day preferite, quali sarebbero?

Mike: Oh, amico. Ho diverse ragioni per amare determinate canzoni. Uno delle ragioni che ho è in base a quanto mi diverto a suonarle dal vivo. Holiday, per me, è un esempio di come questa band sappia incendiare. Ho anche un posto nel mio cuore per Christie Road, perchè arriva da un momento essenziale per noi. Guarda anche alla nostra gioventù ed un posto in cui tutti siamo andati. E finalmente, posso dire Stop When The Red Light Flash. Questa canzone per me, è il miglior esempio per dire da dove vengono i Green Day e dove possiamo arrivare.



(setlist fatta da Kerrang ed i lettori ndr)

25 Nice Guys Finish Last

L’apertura dall’album che ha provato che c’era ancora vita nel trio…

Di tutti gli album tra quali i Green Day abbiano messo il loro nome Nimrod è il più suggestivo di un potenziale non sfruttato. Al tempo della sua uscita, nonostante le vendite della band non fossero alte, con Insomniac del 1995 che aveva venduto solo la metà delle tante copie del suo predecessore Dookie (1994). Ma per coloro che erano rimasti devoti alla causa del gruppo, l’album era una miniera d’oro di stili, colori e sapori. Una delle tracce più tonificanti del disco era quella d’apertura, Nice Guys Finish Last. Una delle tracce più energiche e punk-rock nel catalogo dei Green Day, il capolavoro di circa tre minuti mostrava quanto questo gruppo fosse bravo quando decideva di impegnarsi e suonare di brutto e veloce. Il momento più energico della canzone viene nel suo ottavo break alla metà, dove invece di suonare un assolo di chitarra, Billie Joe varia la progressione di corde in una maniera simile a magia udibile.



24 X-Kid

Un delicato, commovente e toccante tributo ad un amico, dei nostri eroi, che se ne è andato..

Il primo singolo ad essere estratto dal terzo cd del trio di album del 2012 dei Green Day, X-Kid era accompagnato da un video che consisteva interamente in un primo piano di una cassetta (che avrebbe anche decorato la copertina del singolo) che suona la canzone. Era difficilmente un qualcosa ad alto budget e da brividi, ma andava benissimo con il sentimento semplice e nostalgico della traccia, con la chitarra dolcemente strimpellata e ritornelli vocali che la rendono un classico ed uno dei momenti più toccanti della band. Il testo può essere visto come un’occhiata indietro ai primi anni dei tre componenti ed i comportamenti della così detta Generazione X – la generazione nata dopo il post Guerra Mondiale, baby boom che include tutti e tre i membri dei Green Day. È una canzone che parla della lotta per farcela con tutte le pressioni ed esigenze dell’età adulta e del crescere, sebbene funga anche da tributo più personale e toccante ad un amico della band che si era tolto la vita. Come spiegato da Mike Dirnt "Era un nostro amico che si è preso un’uscita anticipata. Era un amico molto intimo e non è proprio mai cresciuto. Viveva così, con i suoi giorni di gloria dietro e non aveva mai realizzato che i suoi giorni di gloria erano di fronte a lui. Lo abbiamo amato teneramente ma la vita è così."



23 At The Library

Delusione d’amore adolescenziale catturata in 150 secondi di ruggente punk rock

Nei primi suoni duri e crudi dei Green Day, c’era sempre qualcosa persistente in ciò che non puntava al futuro. In “At The Library”, rilasciata al debutto della band, 39/Smooth, e poi ristampata in 1039/Smoothed Out Slappy Hours, è la melodia che marca la canzone come qualcosa d’importante. In ogni melodico intreccio o svolta di Billie Joe Armstrong ci sono pre-echi del suono che sarebbe venuto successivamente: la semplice fuorviante consegna ed armonie che sollevano il coro sul soffitto. Come buona parte di questo loro primo album, la maggiore preoccupazione di Billie Joe Armstrong consiste nelle ragazze. In questo caso, non è in grado di trovare il coraggio per parlare ad una nella biblioteca e continua a guardarla mentre se ne va (in più con il suo ragazzo). Un altro ritratto della desolata terra degli adolescenti. L’aurea del liceo goccia dalla pagina e fornisce il modello per centinaia di seguaci (vedi i Blink-182, New Found Glory, All Time Low ed ogni pop punk band…). Per tutta l’immersione dei Green Day nella scena politica del Gilman Street, la band era molto più interessata nel cantare canzoni riguardo le loro ragazze che in quello in cui si trovavano cantando dei problemi. Che è esattamente come dovrebbe essere – loro avevano, dopotutto 17 anni quando la registrarono.



22 Boulevard OF Broken Dreams

Il singolo vincitore di Grammy con più vendite della loro carriera

Essenzialmente Boulevard Of Broken Dreams è solo una canzone grandiosa. Credo che il contenuto testuale sia figo. A quel tempo l’America stava avendo a che fare con così tante cose politiche, ed era solamente una canzone davvero figa ed attuale. Il ritornello anche, semplicemente magnifico. Nel 2004 avevo l’età adatta per esserne completamente trascinato. Ero angosciato ed avevamo avuto una situazione terribile nel nostro governo e con le guerre intorno a noi. Mi piace decisamente la direzione più dark e più teatrale che avevano preso a quel tempo. Probabilmente è blasfemo da dire, ma io sono davvero fan solo delle loro cose più nuove. 21st Century Breakdown è grande, ma amo American Idiot. Rimane un gran cd per me. Potrei dire cose buone su ogni traccia, ma mi mantengo a questa, dato che è una grande canzone.



21 Wake Me Up When September Ends

I Green Day vanno ad Hollywood in una delle loro canzoni più espansive ed ambiziose fino ad oggi.

Quando i Green Day filmarono il video clip che accompagnava Wake Me Up When September Ends – il quarto singolo dal grande successo di American idiot – decisero in qualche maniera di andare fuori pista. Utilizzando i talenti recitativi di Jamie Bell dell’Inghilterra ed Evan Rachel Wood degli USA, la clip diretta da Sam Bayer narra la storia di un giovane che sta per andare alla frontiera in Iraq – una decisione che gli costerà velocemente la vita. È una testimonianza al talento di Billie Joe come scrittore di canzoni, lasciando spazio all’immaginazione dell’ascoltatore delle sue parole, che prima dell’uscita di Wake me up… la canzone si pensava dovesse essere sulla morte del padre di Billie Joe, quando il cantante aveva solo 10 anni. In entrambi i casi, rimane una canzone di grande potere che tratta di temi come la perdita e l’ansia con un senso di sottile differenza per la quale raramente ai suoi autori viene dato credito. Per molti altri gruppi, una traccia del genere sarebbe stata una standing ovation dopo il bis per sempre. Ma non per i Green Day. Nella loro ultima visita nel Regno Unito non hanno nemmeno suonato la traccia.



20 Let Yourself Go

Un ritorno al vecchio sound dopo anni di quello nuovo

L’uscita della sorta di triplo album che è divenuto iUno! iDos! e iTrè! Ha segnato un altro cambiamento nei Green Day e forse Let Yourself Go era il segno più ovvio. Per i principianti, c’era Billie Joe nel video – i suoi capelli a spazzola ed ossigenati di biondo nuovamente, come circa il periodo di Dookie. Via con i capelli neri il look perseguitato e lo sguardo serio. Invece il vecchio Billie era tornato e voleva festeggiare (e appena si spengono le luci si comprerebbe una bottiglia). Let yourself go – con i suoi riff staccato start and stop e l’impeto progressivo – era anche i Green Day del vecchio, nonostante fosse uscito più di una decade e mezzo da quando erano andati avanti dal pop-punk della metà degli anni’90. La domanda, in qualche misura è: perché? Perché Billie Joe stava rivivendo la sua giovinezza? Perché stava avendo a che fare con questa canzone ruggente e punk di tre minuti di nuovo? Perché si era allontanato dal sound di American Idiot e 21st Century Breakdown? Molte persone se ne sono uscite con delle risposte - una crisi di mezz’età era l’ipotesi più gettonata - ma suonare psicologia pop con una canzone così da monelli e sogghignante com’è, probabilmente manca il punto. Era, ed è, una ribellione. Alle volte è tutto ciò di cui si ha bisogno.



19 Geek Stink Breath

Proprio quando pensavamo di sapere cosa aspettarci dai Green Day…

Nel 1995, la formazione dei Green Day era stata scritta e nessuno aveva intenzione di tornarci sopra. Il gruppo era stato catapultato sotto la vista di tutti solo un anno prima, col disco da milioni di vendite Dookie - una raccolta che era sempre più affascinante per la sua apparente mancanza di ambizioni commerciali. Ma con questo successo, il trio della Bay Area aveva imparato che poteva essere uno shock ricevere più di quanto ti aspettassi, come ricevere di meno. La risposta dei Green Day a questa confusione può essere inizialmente ascoltata in Geek Stink Breath, il singolo estratto dal loro quarto album, Insomniac. Prima che la band sembrasse – sembrasse, o gli importasse – soffice e tenera, che qui non erano affatto. La traccia è una narrazione in prima persona narrata dal punto di vista di qualcuno così dipendente dalle anfetamine che gli hanno fatto marcire i denti al punto di doverseli far levare. Nel caso tutto ciò non fosse abbastanza chiaro per la legione di fan della band, lo hanno accompagnato con un videoclip con delle scene con un loro amico sotto intervento – e per davvero. Con ciò veniva la musica avvolgente e minacciosa come un serpente a sonagli. Da ora in poi i Green Day non sarebbero più sembrati così teneri.



18 Jesus Of Suburbia

Possono le canzoni punk rock essere più fighe di questa? No. No non possono.

I Green Day hanno flirtato con nuove idee prima, ma l’album di American Idiot è il momento in cui diventano più di una punk band. E Jesus Of Suburbia con i cinque movimenti ne era il pezzo centrale. Non che fosse partita in quella maniera “All’inizio è stata solo una cosa fortuita” ha detto Mike Dirnt a Kerran! “ Non era stata necessariamente pianificata come una canzone con più parti; è solo cresciuta al nostro prendere confidenza nello studio e connettendo i pezzi insieme” Qualunque fosse il processo il risultato fu spettacolare. Le righe di apertura “I’m the son of rage and love/The Jesus of Suburbia” suonano come l’inizio di un classico romanzo Americano, e Billie Joe li classifica tra i migliori che abbia mai scritto “Credo possa esser vista come un tipo di canzone alla Bohemian Rhapsody” ha detto a K! “Le prime due righe di quella canzone sono le parole che più mi hanno ossessionato ed influenzato.”



17 Going To Pasalacqua

Punk-rock crudo ed un esplosione da fucile da caccia

Il debutto dei Green Day, 39/ Smooth suonava con tutti gli intenti e scopi come se fosse stato registrato dal fondo di un secchio. Alle percussioni c’era John Kiffmeyer,un batterista abbastanza bravo ma nulla in confronto a Tré Cool. Perciò,canzoni come Going To Pasalacqua erano quel tipo di canzoni che erano di gran lunga meglio live – forse è la ragione dell’averne fatta uscire una versione live sul B-side del loro grande successo Longview. Sul disco,dava un’idea di quello che sarebbe venuto: una traccia punk da motosega nella quale Kiffmeyer sembra si aggrappi alla batteria per la vita, e Billie Joe e Mike tentano di fare qual cosa con tre corde punk. È lontano dal delicato, ed il solo cenno allo scrivere le canzoni sono le fulminanti pause prima che i tre tornino alla carica. Ma c’era qualcosa: è nella melodia di Billie Joe, che era una versione nascente del passaggio all’inno sogghignante di Dookie. Cantare di amori andati male, tuffarsi in una relazione troppo profondamente e mandare gli avvertimenti all’aria,era la roba da cuore spezzato degli adolescenti che molte delle prime canzoni dei Green Day trattavano ma mostravano dove il loro sound fosse diretto.



16 Stray Heart

Una linea di basso ispirata da una difficoltà, un testo proveniente dritto dritto da un cuore sanguinante

Stray Heart era originariamente destinata all’album Trè! Con Drama Queen per Dos! – ma le due canzoni sono state scambiate quasi all’ultimo minuto. Infatti, la stampa dei primi vinili continua ad avere questa lista. Ma Stray Heart sarebbe stata bene su entrambi. Musicalmente è un puro Dos! Con una linea di basso rubata agli inglesi Modfather, The Jam e vantando e facendo rimbalzare sbalzi nella linea e con l’atmosfera sia di quell’album che del suono garage-rock degli alterego dei Green Day,i Foxboro Hot Tubs. Ugualmente, l’auto recriminazione del testo potrebbe facilmente aver lasciato spazio per l’after-party ed i postumi della sbornia di Trè!. Che tu prenda alla lettera il significato della canzone come una storia d’infedeltà o che ti rallegri per incorporarla nella recente storia dell’autore Billie Joe con alcol e droghe, è innegabilmente una canzone su una persona che sa di aver sbagliato e cerca perdono. Il video,ovviamente, fornisce una letterale e leggermente rozza trasposizione del titolo, con un aspirante Lotario (sinonimo di Casanova ndr) che segue il suo ancora sanguinante cuore che saltella su piccole gambe ridicole. È uno dei loro più soddisfacenti momento sullo schermo di sempre,per accompagnare una delle migliori canzoni della decade.



15 Brain Stew

L'onnipresente pezzo forte dell'arsenale live dei Green Day

Dal momento in cui le intraprendenti chitarre iniziano a colpire con un 'attacco' a cinque corde senza sosta, questa canzone mi ha conquistato! La lenta, depressa parlata del testo di Billie Joe che si auto analizza è uno dei suoni più riconoscibili della musica moderna, e la semplicità qui non è mai stata più perfetta.

"Per me, è una delle canzoni dei Green Day più energica, cosa resa ancora più impressionante se si considera che durante l'intero pezzo lo schema delle corde non cambia mai. La bellezza di una canzone come questa sta nel fatto che ogni chitarrista probabilmente ha preso la chitarra in mano e ha suonato esattamente quelle stesse corde esattamente nello stesso modo, ma nessuno di loro l'ha fatto in un modo tale da incitare gli stadi in un attacco di follia!



14 Redundant

La canzone di un Billie Joe che lotta per divertirsi

Redundant è la canzone dei Green Day più vergognosamente sottovalutata. Distribuita nel 1998 come terzo singolo dall'album Nimrod - dopo Hitchin' A Ride e poi Good Riddance (Time Of Your Life) - questa canzone pop dalla magnifica melodia riesce a essere sia splendente come una serena giornata di Agosto sia frustrante come un cuore sofferente.

Il tema in esame della canzone è la relazione di Billie Joe con sua moglie, Adrienne, che a quel tempo era travagliata. Sconcertato che il loro matrimonio avesse perso la scintilla di energia dimostrata quando i due si sposarono nel 1994, il narratore lamenta il fatto che ora lui e la moglie stanno 'vivendo nella ripetizione', una routine 'che si è traformata in una disputa, come una catena di montaggio che si ripete, su e giù, su e giù come montagne russe'. La situazione peggiora anche per il marito quando rivela che ora 'l'ho sprecato, l'ho finto, l'ho mangiato, ora lo odio'. Come una lamentosa voce della ragione nel vortice della tristezza, lotta per trovare un senso in tutto ciò, dicendo 'Ti amo non è abbastanza, mi mancano le parole.' Redundant arrivò alla posizione numero 27 nelle classifiche inglesi - una sorprendente delusione, considerato che la precedente Good Riddance aveva raggiunto la posizione numero 11 - e si sente a malapena da allora. Un vero peccato.



13 St. Jimmy

Una carica di adrenalina musicale nel momento dell'introduzione del cattivo ragazzo di American Idiot

Autoproclamatosi 'figlio di una p***** e di Edgar Allen Poe', il personaggio di St. Jimmy rappresenta il violento, scatenato, incontrollato alter ego di Jesus of Suburbia nella punk rock opera senza pari che è American Idiot. E' il tosto 'commando suicida' che è destinato ad andare incontro a una brutta fine, e gli va assolutamente bene.

Billie Joe ha debuttato a Broadway interpretando St. Jimmy nella versione musical - come farà in altre più di 50 occasioni tra il settembre 2010 e il successivo febbraio - e questo ruolo è stato ricoperto anche dalla musicista americana Melissa Etheridge e da Davey Havok degli AFI. Il regista Michael Mayer ha detto di questo ruolo, "Penso che sia meravigliosamente ambiguo nell'album. La mia prima interpretazione è stata quella di un piccolo Fight Club - del tipo, Jesus of Suburbia era Ed Norton e St. Jimmy Brad Pitt. Ma potrebbe anche essere la stessa persona, o una parte di essa."

Musicalmente, la canzone è una carica di pura adrenalina, e quando arriva il riff principale con un 1-2-3-4 in stile Ramones, è difficile trattenersi dal saltare all'impazzata addosso a mobili, passanti o frequentatori di concerti (dipende da dove la state ascoltando). Questi sono i Green Day al massimo della loro velocità e impetuosità.



12 21 Guns

Lo stanco ed appassionato grido di Billie Joe sulla futilità della guerra

Billie Joe non era ancora finito dopo American Idiot. Nonostante avesse rivolto un numero di questioni e preoccupazioni sugli USA, il tema continuava a disturbarlo; continuava ad esserci un prurito che aveva bisogno di grattare. C’è sempre della pressione ch segue l’uscita di un album – il suo successore doveva migliorare e perfezionare un disco che aveva venduto più di 15 milioni di copie e sfornato cinque singoli di platino. Era una dura richiesta. 21 Guns era la messa in luce di quel disco, 21st Century Breakdown, ed era una ballata con un espanso potere che si rivolgeva al sentimento di patriottismo e dell’antiguerra al tempo dell’azione militare degli USA nel Medio Oriente. Nonostante ciò, la canzone riusciva a trattare con comprensione con quei soldati a terra,mentre consegnava allo stadio l’accessibilità rock che aveva reso i Green Day un grande fenomeno dopo American Idiot. Gonfiandosi dagli acustici a potenti riff e trasmettendo un ritornello da riempire lo stadio,potrebbe aver dato un tocco di sdolcinatezza, ma si rivolgeva alle persone nei loro milioni. Questo era un Billie Joe diverso da quello di Dookie; era l’adulto che il ragazzino era diventato con le ragazzate rimpiazzate da un sentimentalismo stanco e la rabbia rimpiazzata dalla malinconia.



11 When I Come Around

I Green Day hanno messo le loro capacità di scrittori di ballate nel testo e creato un mostro

L’enorme successo di Dookie dei Green Day era probabilmente dovuto ad una qualità di scrivere canzoni ed un impeccabile tempismo. Eppure nel panorama del post-grunge del rock degli anni ’90 l’allegro e rimbalzante pop-punk dei Green Day sembrava un improbabile contendente a crepare la corrente principale. Quando il chitarrista dei Gallows, Laurent “Lags” Barnard, riuscì ad intervistare il suo eroe Billie Joe, su K!, gli chiese se aveva mai pensato che il punk rock potesse avere così tanto successo “No,perché negli anni ’80 era un dato di fatto che il punk non ti avrebbe portato da nessuna parte” rispose il frontman. “ Dopo il ’94 è diventato ridicolo e sembra non ci siano limiti”. When I Come Around era uno del quintetto di singoli che spinsero Dookie a più di 20 milioni mondiali di vendite. Era la più distintiva del gruppo anche con i suoi delicati e potenti accordi a marcare la sua dolceamara fetta di ballata con sentimenti che chiunque abbia avuto una relazione capirà. La canzone fu anche una (specie di) responsabile della battaglia di Woodstock del ’94 che spinse definitivamente la band sotto i riflettori della corrente principale. Stavano proprio per suonare questa canzone quando un fan lanciò una palla di fango sul palco,che Billie Joe prese e si mise in bocca. Segnalando così l’inizio di una battaglia di fango che portò una security guard a rompere i denti a Mike Dirnt davanti un pubblico di milioni.



10 Minority

Se ne va con la frase “One nation under dog” senza che nessuno se ne accorga

Sussurralo,ma quando Minority uscì nell’agosto del 2000 come singolo dell’anno estratto dal deludente Warning, non piaceva a molte persone. Infatti molto più di quel buon numero di ascoltatori e (soprattutto) critici erano completamente indifferenti alla canzone. Con il suo ritmo sbarazzino ed arrangiamenti quasi celtici, ordinarono la traccia come passo spinto per essere l’innata creazione delle vecchie tracce dei Green Day e del tipo di musica praticato dagli allora popolari inglesi ed irascibili The Levellers. La traccia arrivò alla Top 40 USA e scalò al 18 posto, sebbene il suo album genitore fosse il primo dall’uscita di Dookie a fallire nel registrare vendite da platino di milioni di copie ( al tempo della sua uscita) prima di crollare dalle hit parade. Ma mentre è spesso detto che le cose sembravano cupe per il trio della Bay Area durante questo periodo, i Green Day riuscirono a dar titolo ad uno stadio di Wembley completamente pieno,il loro primo show in arena in Inghilterra. Da quei giorni distanti,nonostante lo status dei suoi autori si sia espanso a quello di riempitori di stadi, Minority è rimasta una pietra miliare della scaletta del gruppo – un posto che sembra occuperà per ancora molto tempo.



09 She

Un regalo lirico ad un’ex fidanzata

“Ero ossessionato da Dookie da ragazzino – mi ha davvero cambiato la vita. She non è stata la prima canzone che ne ho sentito – come chiunque altro avevo sentito Basket Case e Longview – ma credo fosse davvero la canzone più accessibile e quella che più mi ha catturato. Amo ogni canzone di Dookie, ma credo che She si distingua. È molto più dinamica, e con l’eccezione di Longview, non è punk come le altre. È anche sempre divertente suonare lungo l’intro del basso! Non so se direi di essere collegato al testo di quella canzone, perché è scritta tipo dalla prospettiva di una donna, ed il suo trasformarsi in ciò che non voleva diventare,prima di tornare se stessa nuovamente alla fine. Ma se elimini il genere, siamo tutti in grado di collegarci all’idea della pressione di chi ci è vicino. È decisamente parte del suo appeal.”



08 Holiday

Politica, melodia ed una collisione di auto molto figa in uno stile spettacolare L’album American Idiot aveva visto il raggiungimento politico della maturità dei Green Day. Le band underground punk come gli Anti-Flag e Rise Against si stavano già attaccando al governo, ma pochi artisti così popolari sotto i riflettori stavano facendo la stessa cosa fino a che in Green Day non hanno portato avanti la protesta. “ Holiday era tipo il passo successivo dopo American Idiot, e cercava di dire di più sulla politica utilizzando un linguaggio molto duro e colorato per illustrare il punto” ha detto Billie Joe su una delle canzoni più apertamente politiche dell’album “ Smaschera ciò che molti politici potrebbero dire al Congresso, soprattutto i conservatori. Stavo proprio pensando al lato conservatore della politica americana e a come strategici diventano quando bisogna comprare voti o prendere voti dalla gente…varrebbe la pena il guadagno netto dell’alienazione di un gruppo di persone per vincere i voti della prossima volta?”



07 King For A Day

Allarmante sperimentazione con lo ska che per fortuna è durata poco

Era successo qualcosa di decisamente diverso a molte altre punk band alla fine degli anni ’90- avevano tutte abbracciato lo ska ad un punto o l’altro. Alcuni lo portarono agli estremi, facendosi crescere i cornrows ed andando fuori strada con tromboni,sassofoni, pantaloni sformati e sconcertanti mancanze di gusto. Altri,come i Green Day, semplicemente avevano immerso le dita in acqua prima di ritirarsi relativamente incolumi da un esperimento così pericoloso. King For A Day era il loro diletto con quel pericolo: una fetta di ska punk dura e rumorosa che sputava corni ed assoli di ottoni allo stile di Benny Hill. Infatti, gli piacquero così tanto quegli assoli che ne abbondarono e li misero due volte, la sezione ritmica del suono degli ottoni sorregge il tutto. Il risultato portò molti fan ed altre persone che avrebbero dovuto saper ballare meglio come se la loro ultima mossa fosse di provare a lanciare le ginocchia sulle loro teste. E fu questo a divertire i Green Day, così la canzone era infatti scritta riguardo il diventare una drag queen, sperimentare gli abiti delle donne dall’età di quattro anni, e ballarci in un tanga di pelle. “ Sarebbe divertente per un mucchio di amici fraternamente macho cantarla e,pochi di loro lo sanno, la canzone è su una drag queen” sghignazzò Billie Joe.



06 Hitchin’ a Ride

Un accenno di problemi a venire,trasmessi come un mostruoso calpestio

A seguito dei suoi recenti problemi,Billie Joe ha rivelato che la sua lotta con l’alcol risale più o meno “al tempo del quinto album della band,Nimord” “ Provo ad esser sobrio dal 1997,ma non volevo essere in nessun programma” ha detto quest’anno al Rolling Stone quest’anno, che aiuta a dar senso ad Hitchin’ a Ride. Con il senno di poi,frasi come “ Troubled times/ you know I cannot lie/ I’m off the wagon and I’m hitchin’ a ride/” sono come una confessione,ma al tempo la canzone suonava come una gran festa. Aprendosi con una rapida sviolinata, Hitchin’ a Ride subito espone la sua bancarella con un ritmo calpestato e versi che gradualmente si costruiscono fino al terza pazzia finale. Accompagnata da un video magnificamente non convenzionale ambientato in una varietà di scene in un posto dove si vende illegalmente alcol in un’atmosfera jazz, era senza dubbio uno dei migliori momenti di Nimrod.



05 Good Riddance (Time Of Your Life)

Il pezzo da standing ovation a lenta combustione in gestazione da anni

Dopo la sua uscita su Nimrod del 1997,Good Riddance(Time Of Your Life),fu annunciata come la traccia spiccante dell’album- una cosa piena di corde che accennava al lato più delicato e contemplativo dei Green Day. Fu la canzone,così dissero i critici,che provò che la band stava crescendo e si stava allontanando da adolescenti punk che scrivono di erba,scoregge e cacca. Era probabilmente anche il primo a pesare sul cuore dei fan strozzati. “It’s something unpredictible but in the end it’s right”,cantava Billie Joe,il suo cuore aperto e le sue parole inneggianti,mentre descriveva la relazione nella quale si trovava all’inizio degli anni ’90. Finalmente i Green Day avevano avanzato. O almeno è quello che tutti hanno pensato. Perché,in realtà,la canzone fu scritta molto prima di Dookie- addirittura prima del debutto della band 39/ Smooth nel 1990. Solo che Billie Joe non l’aveva detto a nessuno fino a che non avevano registrato Dookie nel 1994,al punto che non sapevano come infilarla nell’album. Avrebbero aspettato altri tre anni prima di metterla in Nimrod, il loro produttore,Rob Cavallo,li mandò fuori dalla stanza in modo da poter aggiungere gli archi e trasformarla nella hit massiva – e la regolare chiusura della scaletta- che è diventata.



04 Longview

Cattura le menti degli adolescenti sfigati - con l’aiuto di un basso

“Questa è una delle mie canzoni preferite dei Green Day. Dovunque ci sia un basso nella stessa stanza con me – che accade molto spesso essendo in una band- stai sicuro che sentirai questo riff! Questa è una di quelle grandi canzoni che andrebbero bene in qualsiasi direzione musicale, potrebbe essere un motivo pop ed addirittura dance. Come se la linea di basso non fosse abbastanza, l’esplosivo ritornello “Bite my lips and close my eyes take me away to paradise I’m so damned bored I’m goin’blind and I smell like shiiiiit” la completa decisamente. Direi che sono parole facilmente riconoscibili in un cattivo ragazzo adolescente. Anche la bella sorella del mio vecchio migliore amico Chris amava la band e suonava sempre Dookie quando ero nei paraggi,quindi come avrei potuto non amarli? Penso di dover ringraziare la bella sorella di Chris per avermi fatto appassionare dei Green Day. Grazie bella sorella di Chris!”



03 Welcome to Paradise

Volare via dal nido non è mai stato così coinvolgente. Distinguendosi per un magnifico riff subito riconoscibile e alcuni degli hooks più travolgenti mai creati dai Green Day, Welcome To Paradise è metaforicamente una lettera verso casa, scritta da Billie Joe quando si stava mettendo in proprio.

"Vivevo nella zona Ovest di Oakland, da solo, fuori dalla casa dei miei genitori, e ho cercato di catturare quella sensazione - spaventosa ma liberatoria. Puoi ritrovarti a crescere come una persona indipendente" ha raccontato il cantante a Kerrang!.

La canzone comparve nell'album del 1991 della band, Kerplunk, ma non erano completamente sodfisfatti del risultato. Suona perfetta - non si può negare ............... - ma il suo impatto è piuttosto limitato dalla produzione "traballante" e dalla batteria che suona come un'aringa affumicata sbattuta contro una scatola di scarpe.

"Abbiamo provato quella canzone per una sola settimana prima di registrarla per Kerplunk e, col passare del tempo, volevamo mostrare come pensavamo dovesse suonare," spiega Billie Joe. "Era più grande, più piena, e stava bene con il materiale che stavamo scrivendo per Dookie, così l'abbiamo registrata di nuovo."

La revisione sicuramente servì allo scopo, con chitarre più corpose, ritmi più soffocati, e quell'accompagnamento vocale brutalmente armonizzato che entra da solo. Questa versione venne distribuita come secondo singolo dal loro album di svolta Dookie, nel 1994. Arrivò alla posizione numero 20 nelle classifiche inglesi - abbastanza un'impresa all'epoca per una poco conosciuta punk band americana - e rimane una delle canzoni preferite dai fan fino a oggi.



02 American Idiot

E' mentre guidava la sua macchina che Billie Joe ha avuto l'ispirazione per American Idiot. Stava diventando sempre più preoccupato - preoccupato per l'America dov'era nato, preoccupato per i mass media, preoccupato per la via verso cui il Paese si stava indirizzando. E poi arrivò per radio il pavoneggiare da macho rock del sud della canzone del 2003 dei Lynyrd Skynyrd, That's How I Like It. Una lettera d'amore allo stile di vita del profondo sud che elogiava pick-up, birre fredde e donne sexy, e Billie Joe ne fu disgustato - niente più di quando il ritornello faceva 'La bandiera americana mi rende orgoglioso.'

"Era come dire 'Sono orgoglioso di essere un contadino ignorante', ed ero tipo, 'Oh mio dio, come fai ad essere orgoglioso di una cosa del genere? Questo è esattamente ciò a cui sono contro', disse Billie Joe. Iniziò a scrivere una risposta, e ci inserì la sua rabbia per quello che gli Stati uniti erano diventati: senza cervello, trascinati da media conservatori, come sonnambuli che camminano verso la morte. Questo creò la cornice per l'album del 2004 della band, American Idiot, che li rese allo stesso tempo una delle poche voci discordanti della musica popolare, la più importante band d'America e una genuina presenza di rock da stadio.



01 Basket Case

Nel maggio 1994, Krist Novoselic e Pat Smear - che di recente avevano costituito metà dei Nirvana - sedevano insieme guardando la TV. Sullo schermo apparve un video fluorescente per una canzone che rimbalzava come bambini su un castello gonfiabile. La canzone iniziava con il chugging di una sola chitarra dietro una melodia cantata, il cui testo chiedeva "Hai il tempo di ascoltarmi mentre mi lamento?". "Mi piace questa band," disse Pat Smear. "Piace anche a me," rispose Kris Novoselic. Il duo a cui era piaciuta la canzone è centrale, perché nel 1994 erano molte le voci a sostenere che il trio della Bay Area fosse la risposta - persino l'antidoto - "aziendale" ai Nirvana.

Subito dopo il suicidio di Kurt Cobain nell'aprile 1994, il trono del rock rimase vuoto, aspettando che il suo successore uscisse fuori e reclamasse la corona. Si fece avanti un californiano di 22 anni dalle guance angeliche, armato di una descrizione punk rock del suo stesso opprimente disturbo d'ansia.

Basket Case, il terzo singolo estratto dall'album di svolta della band, Dookie, non costruì semplicemente sul vicino successo dei suoi predecessori Longview e Welcome To Paradise, ma le distrusse sulla strada per diventare una grandissima hit. Sfondando la Top 20 in non meno di sette Paesi, e raggiungendo un'impressionante settima posizione nel Regno Unito, Basket Case (e il video che la accompagna, il quale divenne rapidamente un quasi costante appuntamento sull'allora gigantesca MTV), si conquistò ben 10 nomination ai Grammy e rimpiazzò Smells Like Teen Spirit come inno di fatto di una generazione frustrata. Non fu un semplice lampo di successo; Basket Case iniziò a riscrivere il regolamento del genere punk in mezzo a beffarde critiche dirette alla 'credibilità' dei Green Day.

Ci sono voluti altri 10 anni prima che i Green Day ricevessero l'acclamazione della critica che la loro musica meritava così tanto, tuttavia le vite del trio in un instante cambiarono per sempre, il loro percorso segnò profondamente la stratosfera della pop culture, figuriamoci il vacante trono del rock. Oggi, Basket Case rimane una delle poche canzoni per cui il gruppo sarebbe linciato se sbagliasse a suonarla live; testamento della sua duratura importanza per i fan e allo stesso modo per la band.



Mike Dirnt ricorda... "Non avevo idea che Basket Case sarebbe potuta diventare una hit del genere. L'unica canzone [di Dookie] che pensavo sarebbe stata trasmessa alla radio era When I Come Around, cosa strana perchè quella era la canzone che Billie pensava non avrebbe avuto successo.

"Mi ricordo di quando stavamo provando Basket Case nel salotto della casa della mamma di Billie, e mi ricordo di lui mentre scriveva il testo e sparava qualche cosa, come 'I went to a whore, he said my life's a bore'. Ho pensato che fosse perfetto, prende la gente alla sprovvista.

"In realtà, tutta questa canzone è nata giocherellando. Secondo me, ci sono due cose che la animano. Tré ha scritto la parte alla batteria con cui entra nella canzone, e io ero tipo ' Io come faccio ad aggiungermi?' Devo aver pensato a un'alternativa un milione di volte. Poi l'altra cosa è quando la canzone finisce. A Trè ho fatto colpire la grancassa, il rullante, insieme. E' una cosa semplice, ma è un vero pugno in faccia."







I Green Day non solo saranno protagonisti dei festival di Reading e Leeds - stanno anche preparando un piccolo concerto a Londra! Il bassista Mike Dirnt rivela tutto...



Allora, Mike: fra pochi giorni sarete ai festival di Reading e Leeds ancora una volta. Sarà la quinta volta per voi sul palco principale e la seconda come protagonisti -cosa vi ha fatto decidere di tornare?

M: Essere le star principali di quei festival non è una proposta che ti viene fatta ogni anno, ovviamente. Quindi è un onore. Ci sono alcuni festival che hanno una tale storia dietro di loro da avere maggiore peso di ogni altra cosa in programma. E questi due festival hanno alzato gli standard , e lo hanno fatto per molto tempo. In più, l'Inghilterra ha una storia così ricca culturalmente che mi sembra che la gente [qui] sostenga la musica in un modo totalmente diverso da ogni altra parte del mondo. E' qualcosa che viene veramente onorata, e penso che sia fantastico. C'è una vera solidarietà qui.



"E' la nostra prima volta alla Brixton Academy da quando ho chiamato mio figlio Brixton!"



Non sono gli unici concerti che farete qui però - c'è anche il vostro show alla O2 Brixton Academy per la prima volta in otto anni...

M: E' vero! E' anche la prima volta che suoniamo al Brixton da quando ho chiamato mio figlio Brixton, quindi è forte.



Perché hai chiamato tuo figlio Brixton?

M: E' stata un'idea di mia moglie. Guns Of Brixton è una delle sue canzoni preferite dei Clash. Penseresti perché era una canzone di Paul Simonon [bassista dei Clash], sarebbe stata la mia idea, ma non è così.



Quindi, suonerete al Brixton e hai un figlio di nome Brixton, questa è quella che si chiama 'sinergia', giusto?

M: Lo è! La Brixton Academy è incredibile per noi. C'era un tipo della sicurezza rasta in platea - non mi ricordo il suo nome - che era un grande. Dava la carica alla gente nella folla. E' morto recentemente, quindi penserò sicuramente a lui.







BRAIN STEW!

Mentre Billie Joe potrebbe far riposare la sua voce in vista del Festival di Reading e Leeds, le parole sono uscite dalla sua bocca negli anni - come le due decadi di mind-nuggets confermano.



Sul successo.

"Il primo show britannico che abbiamo fatto era in un pub da biliardo, un posto chiamato "The Rail in London", che doveva essere una sorta di stazione ferroviaria.Fortunatamente, siamo sempre in grado di adattarci ad ogni tipo di atmosfera o a qualsiasi numero di persone, persino oggi.Non ci siamo mai ristretti ai concerti da arena."



Sulle altre bands.

"Non siamo una band che ha molti amici.Un sacco di bands mainstream non vuole avere niente a che fare con noi.Non siamo amici con i Limp Bizkit o altre bands di questo tipo."



Sull'essere un'icona.

"Non facciamo davvero parte della nobiltà del rock.Infatti noi ne siamo i nemici.E mi va bene così.Per noi è un buon posto dove stare."



Sulle sbronze.

"Cerchi di restare sano, ma quando le sbronze cominciano ad arrivare, per me il restare sano finisce lì.L'alcool mi aiuta a rilassarmi, ma come puoi avere i tuoi migliori momenti quando sei ubriaco, puoi anche avere i tuoi momenti più imbarazzanti.E la sbronza è un piccolo amico bastardo quando non ti senti al top."



Sulla ribellione giovanile.

"I miei genitori hanno sempre supportato il mio fare musica.Quando penso alla ribellione, la verità è che non mi sono mai ribellato ai miei genitori.Non c'era niente contro cui ribellarsi.Mia madre era una cameriera, mio padre un camionista - cosa c'era da ribellarsi? E' una cosa molto da Orange County, ribellarsi contro i tuoi genitori ricchi.E di certo quella non era la mia vita."



Sullo scrivere canzoni.

"Ti misuri con i luoghi oscuri in cui sei andato quando scrivi canzoni;ti misuri con il dove questi posti oscuri sono dentro di te.Quando scrivi canzoni, loro sono un riflesso di cosa si cela sotto la superfice.Non sempre potrebbe piacerti cosa vedi quando ci vai."



Sulla showanship.

"Andremo là a suonare e ci divertiremo.Non sarò questo fottuto melodrammatico Smashing Pumpkins coglione! Non andrò sul palco a frignare.Cazzo, preferisco frignare nei testi delle mie canzoni."



Sul lavorare.

"Ho venduto abbonamenti a giornali e consegnato pizze e panini, ma non ho mai avuto un lavoro full-time.Riuscivamo sempre a racimolare il necessario per sopravvivere."



Sul Punk.

"Credo che siamo ancora punk rock.Non butterò al vento gli ultimi 10 anni della mia vita - Il punk rock è la mia vita.Siccome abbiamo venduto così tanto a volte mi capita di pensare che non siamo più una band punk rock.Ma poi penso:'Puoi buttarci fuori dalla scena punk rock, ma non puoi togliere il punk rock da dentro di noi'."



Sulla famiglia.

"Puoi diventare davvero difficile tenere insieme una famiglia e fare questo.Ma fortunatamente mia moglie capisce.E questo genera una scrittura migliore.Cammini su una sottile linea tra una situazione fantastica e una situazione totalmente insana."





ART WE THE WAITING

Mike Dirnt ci porta dietro le quinte delle copertine che sono quasi famose come gli album che adornano.



Dookie: "Richie Bucher ha disegnato la copertina per Dookie.Credo che spese due settimane, 24 ore su 24, inserendo tutto quello che sapeva sulla storia del rock e della bay area in un unico concept."



Insomniac: "Il disegno per Insomniac è stato fatto da Winston Smith, che è un'artista fantastico, molto bravo nell'arte del collage.In passato lavorò con i Dead Kennedys.Trè lo conosceva da anni, e senza nemmeno ascoltare le canzoni riuscì a tradurre musicalmente sulla cover cosa conteneva l'album.Credo che fece un ottimo lavoro."



Nimrod: "La cover di Nimrod fu realizzata da Chris Bilheimer, con cui lavoriamo tuttora in diverse occasioni.Per me questo rappresenta la capacità di comprendere l'essere astuti e l'essere stupidi.E la musica al suo interno vede il nostro realizzare che anche musicalmente c'erano diverse direzioni che potevamo imboccare."



American Idiot: "Stavamo cercando quell'immagine iconica, e lavorammo molto sul cercarla.Coinvolgemmo parecchie persone differenti che ci fecero pensare ad un sacco di cose differenti.Ma alla fine ci rivolgemmo ancora una volta a Chris Bilheimer.Quando stavamo registrando, lui era presente in studio ad ascoltare i testi.Era la prima volta che la persona che doveva disegnare la cover aveva la possibilità di integrarsi in cosa stavamo facendo musicalmente."



21st Century Breakdown: "Quando si trattò di trovare una cover per 21st CB, ancora una volta coinvolgemmo Chris Bilheimer.Pensammo parecchio a questa cover ed esplorammo un milione di idee differenti.Sapevamo che il concept dell'album aveva al centro due personaggi.. ma la cover dall'album nacque da un collage di 13 piedi che Chris realizzò su pannelli giganti."



DOS: "Volevamo mettere le nostre facce sulle cover dei tre album, perchè credevamo che ognuno rappresentasse un aspetto diverso della band, dal punto di vista creativo ed emozionale.E sapevo che iDos! era un disco da party.La mia faccia che vedete sulla cover del disco è stata scattata nella mia cucina con il mio cellulare!."



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ranmachan
view post Posted on 28/8/2013, 12:06




Wow quanto spazio hanno dato!
 
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