Boccaccio, Decameron

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Heika41
view post Posted on 19/2/2013, 19:37




Questa è una piccola introduzione del Decameron del Boccaccio.

Il Decameron, parola derivante dal greco che significa "100 novelle", è appunto una raccolta di 100 novelle scritte da Giovanni Boccaccio a cavallo tra il 1348 e il 1353.
Si racconta di come una brigata di 10 ragazzi (7 ragazze e 3 ragazzi) siano fuggiti alla peste dalla loto città, rifugiandosi in campagna in un locus ameno, un luogo idiliaco. La cornice, il paesaggio, non va scissa dal racconto anzi è un tutt'uno con esso. Infatti la vita serena e armoniosa che i ragazzi sperimentano in campagna esprime la fiducia di Boccaccio nella possibilità di imporre un ordine umano nella realtà, di porre fine alle disgrazie e al caos che devastano il mondo.
Questi 10 ragazzi, per trascorrere piacevolmente le ore pomeridiane, decidono di narrare una novella a testa inerente al tema della giornata, scelto da una regina o un re eletto ogni giorni tra i compagni della brigata. L'unico che può astenersi da questa regola, ovvero il narrare una novella che abbia come tema quello prestabilito dal re o la regina, è Dioneo.
Tra novella e novella si inseriscono i commenti dell'autore e così ogni giornata è chiusa da una conclusione.

Il libro si apre con un Proemio in cui Boccaccio si preoccupa di giustificare il proprio lavoro, le proprie scelte: infatti all'autore erano state mosse varie critiche riguardanti la finalità del libro e i temi irriverenti e spinti. Boccaccio si difende dalle accuse spiegando come quelle novelle abbiano fine dilettantistico, consolatorio, come siano state scritte per coloro che sono afflitte da pene d'amore: in primis le donne le quali non possono trovare sollievo nelle attività quotidiane come gli uomini con il lavoro e il gioco ad esempio.
Boccaccio non esprime mai a pieno il suo parere ma lascia al lettore il libero giudizio; il discorso morale è aperto, è lasciato alla responsabilità del lettore.
Infine la visione di Boccaccio è una visione laica (anche se lui aveva preso gli ordini minori), una visione più naturalistica della realtà, più terrena. La sua opera, come già detto, viene considerata oscena ma secondo l'autore, la passione, l'amore non vanno repressi anzi devono essere vissuti.

Altre informazioni (Buttate là alla cazzo):
- Boccaccio per accompagnare le novelle fece anche alcuni disegni, spessi più particolareggiati della novella in se.
-L'anfibologia è un discorso ambiguo. Questa figura retorica si può ritrovare nella novella di Frate Cipolla.
-Il personaggio viene caratterizzato dal lessico.
-La fortuna deve sempre essere combattuta dalla virtù.
-Lo stile cambia a seconda della situazione a cui si deve adattare e la costruzione è latina (verbo alla fine).

-SCIENTIFICO
 
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