Ehm...*sbuca da un angolino timida timida*
Questa è la mia prima FanFiction, concepita durante una noiosissima lezione di storia dell'anno scorso.
Spero che dopo averla letta (sempre che qualcuno me la caghi) non mi cacciate a pedate dal foroH! xD
CAPITOLO I
-Jane! Abbassa il volume di quel dannato amplificatore!! E non farmi venire lì altrimenti quella cazzo di chitarra te la spacco in testa capito?!- disse Rob, educato e gentile come al solito.
-Va bene, va bene! Non c'è bisogno di scaldarsi tanto!- risposi abbassando il volume.
Per esperienza sapevo che era meglio ascoltarlo, altrimenti c'era davvero davvero il rischio di ritrovarsi la chitarra stampata in faccia ed un occhio nero. Poi una volta già aveva fatto prendere il volo al mio povero stereo.. quindi cercavo di evitarle la stessa sorte, che scassata lo era già per conto suo.
-Ecco fatto! Contento ora?- esclamai.
-Jane?- e che diamine vuole adesso?
-Dimmi!- risposi alquanto irritata.
-Fottiti.-mi ringhiò.
-Grazie Rob, ti voglio bene anche io- risposi.
-Comunque ora vado al Yellow. E cerca di non combinare casini che di soldi non ne ho- mi urlò ancora Rob dal piano di sotto. Ma che diamine! Gli costava tanto venire su a parlarmi invece che urlare come uno scaricatore di porto da un punto all'altro della casa? E poi quanta fiducia che riponeva in me! Neanche avessi mai progettato di rapinare una banca!
-Si. Okay, cia..-
-BOOOOM- era uscito; la porta sbatté violentemente. Le finestre della mia camera vibrarono tutte.
Certo che le porte come le chiude lui non le sa chiude nessuno... la delicatezza che ci mette è impressionante. Sono sicura che la prossima volta il pomello gli rimarrà in mano.
Mi sedetti nel letto, ormai abbastanza nervosa.
Cazzo, a volte lo strozzerei quell'uomo! Anzi, togliamo “a volte”, lo strozzerei sempre!
In modalità Homer Simpson magari!
Non lo sopporto più, lo odio, non riesco proprio a capire cosa centri lui con la mia vita, non centra nulla ecco, forse solo a complicarmi l' esistenza. Chissà poi cosa ci avrà trovato mia madre in quella sottospecie di scimmia sottosviluppata... già, mia madre... dimenticavo, io non conosco il significato della parola
madre.Una piccola nota di malinconia mi pervase.
Quella donna forse dovrei chiamarla semplicemente Cheryl; già, perché quella non è una madre.
Una madre non urla in faccia ad una figlia di essere solo un fottutissimo peso, non rimane impassibile quando viene picchiata, una madre non se ne va a Las Vegas per divertirsi con le sue amiche lasciando sola la figlia con con la stessa persona che poi, un anno prima l'aveva mandata in coma a forza di botte; una madre non è così. Punto e basta.
Certe parole, anche se dette in momenti di rabbia, tagliano più dei rasoi, ti lacerano, ti rompono e ti distruggono l'anima senza alcuna pietà, è una sensazione orribile pensare che se fossi morta avresti reso felice delle persone. Queste cose non dovrebbero essere state pensate una bambina di appena 7 anni, non dovrebbero essere pensate mai da nessuno.
Mi buttai sul letto con la chitarra ancora appesa al collo, e nascosi la faccia sul cuscino, tormentata per l'ennesima volta dagli spettri del mio passato e presente.
Senza accorgermene una lacrima solitaria mi solcò la guancia, e poi un'altra e un'altra ancora, finché il tutto non si trasformò in un debole e amaro pianto.
Senza volere mi ritrovai a pensare a mio padre che non avevo mai conosciuto; in quel momento più che mai avrei voluto averlo vicino, avrei voluto sentirlo di fianco a me, che mi rassicurava e che mi diceva che non avevo più nulla di cui preoccuparmi, che sarebbe andato tutto apposto... ma invece ero sola. Ancora una volta inesorabilmente dimenticata, e intorno a me non c'erano parole amiche ma solo uno spesso muro di silenzio, un assordante silenzio che inghiottiva tutto, me compresa.
Rimasi così ancora per un po', poi, finalmente senza rendermene nemmeno conto riuscii a prendere sonno, con le labbra ancora bagnate dal salato gusto delle lacrime.
* * * * *
Spero non abbiate vomitato troppo! xD
Edited by green_søul - 9/3/2013, 14:32