| allora questa FF è sui green day e i due protagonisti di supernatural, non arrivano subito i green day, ci vuole qualche pagina, spero non vi annoi!
Camminare sulla spiaggia era il mio passatempo preferito, era il mio piccolo rifugio, arrivavo alla piccola spiaggetta sul mio skateboard, ci andavo da quando avevo 14 anni ma avevo ormai smesso di fare i trik e mi limitavo a usarlo come mezzo di trasporto. Passavo lì come minimo un'ora al giorno, anche di più se le giornate prendevano una piega sbagliata. A volte mi sedevo sulla spiaggia e fissavo le onde infrangersi con la musica nelle orecchie e l'immaginazione che galoppava. Anche quel giorno ero sulla spiaggia, poco lontano da casa mia nella costa californiana. Abitavo a Berkeley, california, una città universitaria quindi sempre piena di vita, peccato che quella vita non facesse per me. Ero un tipo alquanto solitario, non amavo il divertimento “adolescenziale” fatto di sbronze, club dance e mettersi in mostra. Preferivo i concerti, le vere amicizie, le persone che ti notano anche se te ne stai in disparte. Quel pomeriggio ero in spiaggia, nonostante il vento freddo e le nuvole che coprivano il cielo. Avvolta nella mia felpa, tirai su il cappuccio per ripararmi dal vento. Mi persi a fissare l'orizzonte, le nuvole volavano leggere e veloci sul mare dandogli una tonalità grigio scuro. Ero persa nei miei pensieri, l'università, la vita a casa... Mamma non c'era più ormai da 5 anni, ma papà dava il massimo per non farcene sentire la mancanza. I miei due fratelli erano qualcosa di stupendo sia dal punto di vista affettivo che da quello estetico. Non volevo pensare alla morte di mamma, non ora perlomeno mi sarei depressa. Mi alzai, mi strinsi nella felpa e tornai verso casa. Salii sul mio skate e con la musica nelle orecchie iniziai a correre. “ I walk this empty street, On the blvd. of broken dreams,Where the city sleeps,And I'm the only one and I walk alone” niente di più vero in quel giorno. Mi sentivo sola nonostante tutte le persone che mi erano attorno, sentivo che nessuno mi comprendeva veramente. Arrivai a casa, presi in mano lo skate e entrai “sono a casa!” nessuno rispose, feci finta di nulla e mi chiusi in camera mia. Accesi lo stereo e misi su un cd dei My chemical romance mentre cercavo di studiare. Dopo poco sentii bussare. <<avanti>> Dean, uno dei miei due fratelli,entrò <<quando la finirai di ascoltare questa merda, Helena?>> lui adorava la musica rock anni 70 e il metal, perciò non perdeva mai occasione di rompere sui miei gusti contemporanei. Dean aveva 23 anni, capelli corti castani, occhi azzurri e fisico atletico. É sempre stato un casinista festaiolo, non di certo quello che si definirebbe un bravo ragazzo! Quello era il ruolo di Sam, Samuel all'anagrafe, 21 anni (uno più di me, si io ero la piccina di casa), classico ragazzo che amano i genitori: studioso, tranquillo e con la testa sulle spalle. Aveva i capelli castano chiaro lunghi fino sopra gli occhi nocciola, il viso tenero ed un fisico allenato. Io? Beh io mi chiamo Helena, vent'anni, adoro la musica, il rock, e suonare. Sono tutt'altro che femminile, cosa normale dato che abito con solo maschi, e non sono ciò che si reputa popolare. <<piantala di rompere Dean!! non posso mica fossilizzarmi sulle stesse canzoni come te!!>> al che lui corse contro di me e iniziò a farmi il solletico come quando eravamo piccoli <<chiedi immediatamente scusa gagnetta!!>> morivo dalle risate ma mai e poi mai avrei chiesto scusa <<mai!! mai!! ahahahha>> continuò imperterrito fino a quando non mi obbligò a chiedere scusa <<ok,ok...perdono!!>> <<bene così!! vittoria!!>> sorrise maligno <<scusa,Dean ma cosa ci fai qui? Non dovresti essere in giro a caccia??>> lui mi diede un coppino leggero <<ti ho vista sulla spiaggia, cosa ci facevi là tutta sola di nuovo??>> era preoccupato <<ehm... niente,pensieri>> lui alzò un sopracciglio, non mi credeva era palese <<piantala di guardarmi così, dai!!>> continuò <<senti, non ti devi preoccupare, sto benissimo!!>> si sedette sul mio letto <<certo sorellina, lo vedo!!>> inidicò la mia stanza alquanto darkettosa: I muri erano bianchi,si, ma ricoperti di poster di gruppi rock e disegni poco allegri, le tende erano viola come le lenzuola e I copriletto e l'armadio era ridipinto di nero. <<vogliamo parlare della tua camera? Sembra un sexyshop!>> cercai di sdrammatizzare ma mi procurò solo un pugno sulla spalla. <<sorellina, lo sai che se hai bisogno ci sono sempre per te?>> <<lo so Dean, ti voglio bene>> l'abbracciai, lui mi strinse forte <<sai sorellina, sei l'unica ragazza che ha l'onore di avere il mio affetto sincero>> lo guardai dubbiosa <<sai fratellone, non credo sia una cosa di cui vantarsi>> ci guardammo un po' in cagnesco e poi scoppiammo a ridere <<ascolta, ma tocca a Sam cucinare sta sera?>> chiesi preoccupata <<si,almeno credo, io ho cucinato ieri, quindi o papà o Sam>> <<speriamo si fermino a prendere qualcosa al take away...se no siamo fritti>> ridemmo insieme. A quel punto sentimmo urlare dal piano sottostante <<sono a casa gente!>> era Sam.
ditemi cosa ne pensate!!
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