Ryusuke Minami |
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| RASPUTINGrigorij Efimovič Rasputin, più noto come Rasputin (Pokrovskoe, 22 gennaio 1869 – San Pietroburgo, 29 dicembre 1916) è stato un mistico russo. La sua notorietà deriva dalle misteriose influenze che aveva su parte della famiglia imperiale russa, appartenente alla dinastia dei Romanov.
La sua morte fu romanzesca come la sua vita. Fu avvelenato con il cianuro durante una cena a casa di Jusupov, ma dato che incredibilmente resisteva al potentissimo veleno i congiurati decisero di sparargli. Nonostante fosse stato abbondantemente avvelenato e colpito da un colpo di pistola al fianco, Rasputin si riebbe, venne colpito da un nuovo colpo alla schiena, e mentre veniva trascinato verso il cancello nel cortile, fu finito con un colpo in fronte, sparato probabilmente da un membro dei servizi segreti inglesi. Il suo cadavere fu gettato nel fiume Neva, riemergendo il giorno dopo; secondo l'esito dell'autopsia (eseguita la notte del 20 dicembre dal professor Kosorotov), ancora più incredibilmente, il corpo non presentava tracce del veleno, dando luogo a dispute tra gli storici circa l'effettiva modalità di eliminazione. Da considerare che fu riscontrata acqua nei polmoni, quindi nonostante il veleno e i colpi di pistola, Rasputin fu gettato nell'acqua ancora vivo, dimostrando un'inaspettata e sorprendente vitalità. Rasputin, quindi, fu sepolto, ma il suo corpo venne poi dissotterrato e bruciato ai bordi di una strada. Dal 2004 in un museo di San Pietroburgo dedicato all'erotismo viene conservato un pene di considerevoli dimensioni e gli scienziati sostengono che sia il suo.
Non ci volle molto perché venissero presi provvedimenti contro i partecipanti del complotto, anche se per alcuni giochi di palazzo non venne svolto alcun processo.
Jusupov fu mandato in "esilio in campagna". Apparentemente a Dmitrij Pavlovič andò peggio: fu infatti inviato in Persia a combattere in prima linea; per un bizzarro gioco del destino, però, mentre la maggior parte dei membri della monarchia incorsero nelle inchieste sollevate dopo la rivoluzione di Febbraio nel 1917, questa destinazione punitiva fece sì che il granduca Dmitrij fosse uno dei pochi Romanov a pianificare una fuga all'estero.Mi sono limitato ad esporvi la sua morte poichè è un fatto davvero curioso ed incredibile. Occorre tuttavia menzionare un fatto scientificamente inspiegabile, avvenuto il 12 ottobre 1912: in quell'occasione, ricevuto da Pietrogrado un telegramma della famiglia reale che lo informava di una grave crisi di emofilia dello zarevic ormai in punto di morte ("Medici disperano. Le vostre preghiere sono la nostra ultima speranza"), Rasputin si immerse in preghiera per diverse ore nella sua casa in Siberia, cadendo in uno stato di trance. Terminate le preghiere, inviò un telegramma alla famiglia reale in cui assicurava la guarigione del piccolo, cosa che effettivamente avvenne nell'arco di poche ore, dopo giorni di inutili cure mediche.
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