Tacito e la Pax Romana

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- Kekke! -
view post Posted on 15/6/2010, 18:30




Tacito (57 d.C.-120 d.C.) fu un grande storico dell’età imperiale di Roma.
Nell’Agricola, opera dedicata, per l’appunto, al generale Giulio Agricola, impegnato sul fronte della Britannia, lo storico parla di Càlagaco, un capo che riuscì a riunire sotto il suo comando tutte le tribù della Caledonia (l’attuale Scozia). Prima di combattere Càlgaco cerca di infondere coraggio ai suoi uomini e pronuncia un discorso in cui propone due alternative: la libertà o la morte. I romani, infatti, sono visti come insaziabili dominatori. Significativa è la frase che Tacito fa pronunciare al capo caledone a proposito della pax romana: “Ubi solitudinem faciunt, pacem appellant”, che vuol dire, "là dove fanno il deserto gli danno il nome di pace".

Questa frase è stata anche oggi utilizzata per definire la politica imperialista delle grandi potenze.

La pax romana era una pace imposta con la forza e volta al dominio e alla sottomissione di un popolo conquistato. I romani giustificano la loro spietatezza definendosi i “migliori” e in quanto tali a loro si devono sottomettere i popoli più deboli.

Già Sallustio (85 a.C. - 35 o 36 a.C.) prima di Tacito aveva scritto nelle Historiae che "i romani fanno la guerra a tutti, ma sopratutto a quelli la cui disfatta promette spoglie opime: osando, ingannando, passando da una guerra all'altra si sono ingranditi". Sono le parole che Sallustio fa pronunciare a Mitridate, re di Ponto per convincere il re siriano Arsace ad un'alleanza.
Ma sebbene a pronunciare quelle parole nelle Historiae è Mitridate, a scriverele è pur sempre Sallustio il quale è cosciente della decadenza dei "boni mores" sostituiti ormai dalla "potentiae cupiditas" dei Romani.

Dunque tanto Sallustio quanto Tacito sembrano schierarsi contro la avida politica imperialistica di Roma.

Fu quindi Tacito un critico dell'imperialismo romano?
No. Il suo merito principale fu quello di porsi dal punto di vista altrui, ossia dei nemici e degli sconfitti. Seppe cioè dar voce anche alla posizione non ufficiale. Gli storici più "pluralisti", almeno a partire da Sallustio, espilicitavano le denunce contro gli eccessi imperialistici della politica estera romana facendo pronunciare un discorso di accusa ad un nemico di Roma, riprendendo, in tal modo, un modello narrativo che risaliva alla storiografia greca. Così fa anche Tacito, in più di un caso.
Tuttavia Tacito, pur sembrando condividere il punto di vista del nemico, non intende porre in discussione l'imperialismo romano, in quanto ritiene che l'ordine di Roma (la "pax romana") sia l'unica garanzia di sopravvivenza per tutti. Fa infatti pronunciare al generale Petilio Ceriale una apologia dell'imperialismo romano. In conclusione, secondo Tacito, non è realistico prescindere dalla "pax romana" nonostante i suoi difetti. Il suo merito è stato comunque quello di metterli in luce dando voce alle vittime della missione universale di Roma.


www.peacelink.it/storia/a/8798.html
 
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*Kiara Green*
view post Posted on 15/6/2010, 18:53




CITAZIONE
La pax romana era una pace imposta con la forza e volta al dominio e alla sottomissione di un popolo conquistato. I romani giustificano la loro spietatezza definendosi i “migliori” e in quanto tali a loro si devono sottomettere i popoli più deboli.

Non so perchè, ma mi ricordano tanto gli ammeri-cani.

Si in effetti, il merito di Tacito è quello di dare voce ai nemici, vittime della smania di potere dell'impero Romano; ma lo fa solo da un lato comunque, perchè se da una parte sa che questi popoli verranno sfruttati e sottomessi, dall'altro lato è pur sempre convinto che la missione dei Romani fosse quella di civilizzare i popoli stranieri, anche a costo di asservirli.
Non dimentichiamoci poi che, Tacito era senatore romano, e quindi egli stesso era parte del "sistema".
 
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• Walking Contradiction
view post Posted on 15/6/2010, 19:02




CITAZIONE (*Kiara Green* @ 15/6/2010, 19:53)
CITAZIONE
La pax romana era una pace imposta con la forza e volta al dominio e alla sottomissione di un popolo conquistato. I romani giustificano la loro spietatezza definendosi i “migliori” e in quanto tali a loro si devono sottomettere i popoli più deboli.

Non so perchè, ma mi ricordano tanto gli ammeri-cani.

L'ho pensato anch'io :sisi:
 
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~AcrossTheUniverse.
view post Posted on 15/6/2010, 19:02




CITAZIONE (• Walking Contradiction @ 15/6/2010, 20:02)
CITAZIONE (*Kiara Green* @ 15/6/2010, 19:53)
Non so perchè, ma mi ricordano tanto gli ammeri-cani.

L'ho pensato anch'io :sisi:

:RIDE:
Mi aggrego!
 
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- Kekke! -
view post Posted on 15/6/2010, 19:02




CITAZIONE (*Kiara Green* @ 15/6/2010, 19:53)
CITAZIONE
La pax romana era una pace imposta con la forza e volta al dominio e alla sottomissione di un popolo conquistato. I romani giustificano la loro spietatezza definendosi i “migliori” e in quanto tali a loro si devono sottomettere i popoli più deboli.

Non so perchè, ma mi ricordano tanto gli ammeri-cani.

Difatti:

CITAZIONE
Questa frase è stata anche oggi utilizzata per definire la politica imperialista delle grandi potenze.

:D
 
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.:Lifaen95:.
view post Posted on 15/6/2010, 20:20




CITAZIONE (~AcrossTheUniverse. @ 15/6/2010, 20:02)
CITAZIONE (• Walking Contradiction @ 15/6/2010, 20:02)
L'ho pensato anch'io :sisi:

:RIDE:
Mi aggrego!

Ank io
 
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®JMFM©
view post Posted on 16/6/2010, 09:52




Passo solo per farvi i complimenti che il 16 giugno riuscite ancora a parlare in questo modo di tali argomenti :ritaxD:
 
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Ryusuke Minami
view post Posted on 30/9/2010, 13:12




CITAZIONE (®JMFM© @ 16/6/2010, 10:52)
Passo solo per farvi i complimenti che il 16 giugno riuscite ancora a parlare in questo modo di tali argomenti :ritaxD:

E' sarcasmo o cos'altro?
 
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7 replies since 15/6/2010, 18:30   452 views
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