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| Scansione di Kerrang! n 1493 con la recensione di Foreverly a cui hanno dato 4 K su 5 = Eccellente. Traduzione fatta da GreenDay & RockN'Roll
Arriva un punto ogni pochi anni, quando Billie Joe Armstrong sente il bisogno di voltare le spalle ai Green Day.
E' successo prima con il sfrenato garage-punk dei Foxboro Hot Tubs, quando lui e la band avevano bisogno di tempo per bere e sudare. E dato il suo ultimo paio di anni di riabilitazione e di riscoperta, un altro side-project si sente come parte del processo di guarigione per Billie Joe.
Questa volta, sta facendo la cover di un classico album degli Everly Brothers accanto alla cantante jazz Norah Jones - qualcosa che non era necessariamente una scommessa di denaro per quelli che si aspettavano una sorpresa.
La stretta armonia folk degli Everly Brothers è stata altrettanto importante quanto Elvis Presley nella formazione del rock.
Il loro secondo album, del 1958, Songs Our Daddy Taught Us, era un anticipo sui tempi: radici di raccolta rock e sparso tradizionale country, elevato dalle loro melodie immacolate. E' stato un album che Billie Joe ha scoperto di recente, ed è diventato la colonna sonora per le sue mattine. L'idea di rifarlo si è presentata nella sua testa, anche perché sentiva che stava per essere dimenticato. Ma ha voluto aggiungere ad esso, non copiarlo semplicemente. E poi la moglie gli ha suggerito di cantare con Norah Jones, che aveva incontrato solo per poco.
I risultati sono stati una sessione in studio di nove giorni che Billie paragona ad un appuntamento al buio, in cui lui, Norah e una band hanno iniettati le melodie immacolate degli Everly con una sorta di fantasticheria. Su Roving Gambler, duettano sulle linee ' 'Wherever I meet with a deck of cards/I lay my money down', e c'è una bella, cullante influenza di parole, batteria, armoniche e acustica folk. In altre canzoni invece, pedali d'acciaio e violini sterzanti su cui la voce di Billie è in gran parte irriconoscibile, tutto avvolto nell'eco anni '50. Ma languidamente accanto al canticchiare sensuale della Jones. La coppia canta quasi ogni linea assieme, e l'effetto è ipnotico - specialmente sulla ballata Who's Gonna Shoe Your Pretty Little Feet.
Ci sono momenti in cui le pause dell'album, con il ritmo trascinano artisti del calibro di Lightning Express, ma non capita spesso. Invece, Billie è riuscito a modificare in qualche modo l'intenzione originale degli Everly senza spostare il suo fascino. Dove quel disco ha parlato di luce e di vita, nelle mani di Billie è un rubacuori a tarda notte, il tutto canticchiato con maestosità e l'eco delle chitarre nella camera di Long Time Gone. Si tratta di una differenza rispetto ai Green Day, certamente.
Ma è un buon lavoro.
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