| CAPITOLO 3 Tre giorni a godermi Kate e Marco che si coccolano qua e la, non fa per me, per fortuna è già sabato, e questa sera si esce per la prima volta da quando abito qua. E’ solo mattino ma già non vedo l’ora. Anche se sono ancora nel letto mi accendo una sigaretta e penso, penso finché non mi accorgo di essermi quasi fumato il filtro. Devo smettere con questa merda, non mi fa affatto bene, “Però è un ottimo passatempo!”. E’ giunto il momento di alzarsi e scendere per pranzare, perché andare a letto tardi e pagare le conseguenze la mattina? “Ecco James, un altro vizio da eliminare!”. Pranzo veloce, poche chiacchiere e tante scatole girate, quella puffa di Ashley che non se ne sta zitta mezzo minuto. A giusto Ashley è mia nipote, figlia di mia sorella e di suo marito e blablabla, sempre le solite cose.
La sera scende velocemente ed è il momento di prepararsi per uscire: giacchetta nera, jeans neri, converse nere e maglia dei Clash con la copertina di London Calling che mi piace un mondo; capelli in piedi alla Sid Vicious e tutto va bene, sono pronto! Esco di casa, chiudo il cancello e mi imbatto nel viale immerso nell’oscurità della sera illuminato da alcuni lampioni qua e la, giro a destra e poi a sinistra ed eccomi davanti alla scuola, è lì che ci dobbiamo incontrare. La vedo arrivare, sempre con il suo charm delicato e allegro “Ma come fa?”: indossa una giacchetta nera praticamente nuova che le scivola dolcemente sui fianchi, una maglietta azzurra con una specie di topo/coniglio con scritto Pull My Finger, jeans neri a macchie bianche e creepers nere; capelli come al solito perfetti: ciuffo liscio e il resto boccoloso. -E buonsalve!- la saluto allegramente. -Ma sera! Come va?- -Abbastanza bene..- con un sorrisetto ebete e occhi rotanti affermo. -Cosa intendi con Abbastanza bene? No beh dai, io bene se ti interessa, sono riuscita a convincere Mark a non venire, era quasi tentato!- -Grazie millissime, Kate! Ok, allora andiamo al Reeko?- -Certo, e che Reeko sia!- -Ma lo sai che Reeko è anche una canzone dei NoFx?- le faccio curioso. -Lo so, si trova in Punk in Drublic! Ma bella maglietta Jimmy!- -Ma grazie, amore!- -Ma prego, amore!- Scendiamo il vialetto mano per mano e ci avviciniamo al Reeko. Il Reeko è un ‘disco-pub’ ben conosciuto in tutta la zona, per entrare devi essere su una lista e per essere su quella lista devi comprarti i biglietti in anticipo, un po’ come i concerti. Quel posto è frequentato da ragazzini di tredic’anni che si fingono grandi ed intelligenti, mentre in realtà non sono altro che un branco di teste di minchia; è frequentato anche da gente normale per fortuna, anche da amanti del punk come me e Kate. Entriamo e prendiamo da bere, per fortuna la prima consumazione si paga con il biglietto, io Appletini e lei una semplice birra, resta sul leggero.
Le tre e mezza di notte e nessun segnale di mia sorella, sta ancora dormendo e non se n’è accorta che siamo a casa, Kate barcolla leggermente ma è lucida per capire quello che sta facendo. La porto in camera per la prima volta “La prima dopo quel posto!”, la lascio cadere delicatamente sul letto e mi avvicino con passo felino. Le tolgo la giacchetta con delicatezza lasciandola cadere a terra, le sfilo le scarpe con i piedi e i calzini scivolano via come niente, una mano alla fibbia della cintura e l’altra alla ricerca della fine, ed ecco che non ce l’ha più allacciata, le sfilo con grazia i jeans e la maglietta, ce l’ho difronte a me in intimo, si è lasciata guidare dalle mie mani esperte. E’ il suo turno: Mi lascia scivolare la giacca sul pavimento, si abbassa e mi toglie le scarpe e i calzini con dolcezza, la maglia con un dito è fuori dalla testa e sbottona i jeans e li lascia cadere. Faccio un passo avanti, le predo il viso tra le mani e pongo delicatamente le mie labbra sulle sue, intrufola la lingua dentro la mia bocca, le nostre lingue si scontrano l’una con l’altra creando una danza lenta ma piacevole; le slaccio con abilità il reggiseno e lo lascio cadere. Mi spingo sul letto con lei sotto, è impossibile fermare la danza che ci tiene uniti, il mio aggeggio, si quello, prende vita propria, mi sento in dovere di stuzzicarle un seno con una mano e con l’altra le sfilo via le mutandine. Mi prende i fianchi e si tira su, si sposta i capelli da una parte all’altra della testa senza smettere di danzare, infila i pollici nell’elastico dei boxer e con grande maestria me li sfila lungo le gambe “Grazie al cielo è libero!”, prendo velocemente una bustina dal cassetto del comodino e la apro con uno strappo veloce e netto, tiro fuori il preservativo e lo srotolo sull’aggeggio, lo avvicino a lei ed entra con facilità. Sussulta. Geme con piacere, non troppo tardi mi accorgo che per lei è la prima volta, la mia esperienza non può far altro che bene. La tengo ferma per i fianchi, intanto la danza piacevole cessa, esco. -Non smettere!- incita lei. -Ai suoi ordini!- Rientro con velocità e prende vita l’armonia di un tango erotico, ritmo veloce ma incisivo, con tanto piacere. Viene. Vengo. Come ha fatto a farmi questo? Nessuna fino ad ora mi aveva preso così. E’ una prima volta anche per me. Le cado addosso sfinito, mi giro a pancia in su e mi addormento.
Spero vi piaccia!
Edited by Jakie Danger - 21/2/2013, 20:45
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