Charlatains and Saints, Sentitevi pure in dovere di tirarmi pomodori virtuali addosso.

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ilabbb
view post Posted on 16/2/2013, 20:01




Giada, fammi capire, come mai il tuo personaggio si toglie le cuffie nel bel mezzo di Blood sex and booze??? Stai scherzando spero...PRIMA la canzone finisce e POI si tolgono le cuffie...un capolavoro del genere non si può interrompere a metà :nono: Bando alle ciance, brava!!! Vai avanti, dai che sono curiosa di ''vedere''la mamma di Jane...
 
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green_søul
view post Posted on 17/2/2013, 11:24




Hahahaha!!! Me ne ero accorta anch'io, ma dopo mi sono dimenticata di correggerlo! xD
Comunque grazie Ila! :D
 
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view post Posted on 17/2/2013, 17:07
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CITAZIONE (green_søul @ 16/2/2013, 18:57) 
Grazie mille Roxy Rockbell!!!! :D :D
Banana Joe, non ti farei mai così bastardo!!! xD

Meno male :lol:
 
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Jimmygirl
view post Posted on 17/2/2013, 21:37




*vogliamo il nuovo capitoloooo*
 
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Jakie Danger
view post Posted on 17/2/2013, 21:49




Ho appena scoperto del secondo capitolo xDD
Bello, continua!
 
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green_søul
view post Posted on 18/2/2013, 20:10




Grazie Cate!!! :wub:
Tra poco posto il terzo :)
 
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Jakie Danger
view post Posted on 18/2/2013, 20:42




Voglio il terzo capitolo ORA!
 
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green_søul
view post Posted on 18/2/2013, 21:17




CAPITOLO III
Sentì una fastidiosa mano che mi scuoteva insistentemente la spalla.
-Jane!!? Svegliati su!!! Ma ci sei o sei andata in overdose?!?- mi urlò nell'orecchio Helen.
-Eccomi!! E che cazzo! Sono sveglia diamine! Hai finito di fracassarmi i timpani con le tue urla da pterodattilo isterico?!- esclamai. Quanto adoro la mia delicatezza di prima mattina!
-Ma come siamo dolci questa mattina! Cosa hai mangiato a colazione? Puntine? Siamo nervosette eh?- mi disse ancora lei.
-No, questa mattina non ho fatto colazione. E ora si può sapere che cazzo vuoi?- risposi cortese.
-Oh nulla, assolutamente nulla cara. Volevo solo dirti che non sembri affatto una barbona con la faccia da psicopatica appostata davanti alla scuola... e... oh, se questo pomeriggio vuoi passare delle ore extra in punizione sei sulla buona strada, perché sai, la campanella sarebbe già suonata e le lezione sarebbero cominciate più o meno 4 minuti fa- mi disse con una calma innaturale.
Mi alzai dalla panchina ancora tutta indolenzita e probabilmente con un' espressione ebete sul volto, poi mi diressi verso la scuola; dopo poco però mi fermai, non sentivo nessuno dietro a me, così mi girai. Helen era ancora ferma lì impalata.
- Pensi di venire oppure preferisci rimanere lì a fare la bella statuina?- dissi.
Helen mi guardò con un espressione corruciata e poi disse con aria solenne di chi deve fare un discorso importante.
-Jane, cara mia, noi siamo amiche da una vita no? Quindi sai che tu puoi dirmi tutto, giusto?-
Mossi la testa in segno di assenso, un po' perplessa e incuriosita, poi lei continuò.
-Bene, allora, sinceramente... cosa ti sei fumata questa mattina? Puoi dirmelo, credimi, non ti giudicherò!- disse con espressione più seria possibile, che poi si trasformò in un piccolo ghignetto. Bene, e il discorso serio poteva andare beatamente a farsi fottere.
La guardai con sguardo omicida. Feci per ribattere ma poi decisi di lasciar perdere, con lei era sempre una battaglia persa.
- Ti sbrighi o che?- dissi con voce un po' irritata
-O che.- nel suo volto si dipinse un sorrisetto soddisfatto.
Sospirai.
A volte sapeva essere davvero irritante. Non che io fossi da meno comunque.
-Dai su! Guarda che se ritardiamo di ancora mezzo minuto ci finiamo sì in punizione!- dissi con voce quasi implorante.
-Okay, mi hai convinto donna. Oggi non ho molta voglia di passare un paio d' ore in aula di detenzione.- aggiunse lei che poco dopo mi raggiunse.
Entrammo a scuola e poi ci dividemmo per entrare nelle nostre rispettive classi: io a storia e lei a biologia.
Sicuramente ci saremmo riviste per pranzo, come sempre.

La professoressa McDowel era intenta a spiegare una noiosissima lezione di storia sulla Rivoluzione Americana e balle varie, convinta che tutti la stessero ascoltando interessati... le ore sembravano scorrere così lente... per giunta avevo ancora un dannatissimo sonno, e sicuramente non mi aiutava a scacciarlo l'aria pesante e l'ambiente tetro e monotono della classe, con quei suoi muri tutti verdognoli in cui erano appese cartine geografiche sbiadite e con la lavagna tutta sporca di gesso bianco... ah, non dimentichiamoci l'odiosa vocetta monocorde della prof. che metteva a dura prova i miei nervi.
Girai la testa verso la finestra, rassegnata che quella mattina sarebbe diventata sempre più schifosa.
Fuori stava piovendo, e il regolare ed ipnotico ticchettio delle gocce d'acqua sul vetro mi aveva letteralmente rapita. A me piaceva la pioggia, diciamo che in un certo senso mi dava una sensazione di... protezione? Non so perché, ma era così e basta.
Pioveva molto.
Le grosse gocce picchiavano sul vetro opaco con violenza, andando poi a formare dei piccoli rigagnoli in cui poi si tuffavano anche le altre loro sorelle... ero ipnotizzata.
Ma una vocetta stridula mi riportò sulla terra.
-Signorina Halley? Ci farebbe questo grandissimo onore di ripetere quello che ho appena detto per la classe? Sa, non sono sicura che tutti abbiano capito bene, quindi le chiedo il favore di ripeterlo. Sicuramente una che è stata attenta come lei non avrà problemi, giusto? Allora?- mi disse lei.
-Non lo so- risposi sbrigativa.
-Oh, non l'avrei mai detto! Poteva fare almeno uno sforzo dato che era già arrivata tardi alla mia lezione. Non pensi che non l'abbia vista. Comunque, se crede che guardare fuori dalla finestra sia molto più interessante che stare attenta alle mie spiegazioni credo che potrà tranquillamente continuare oggi pomeriggio in aula di detenzione.-
I miei compagni cominciarono a sghignazzare. Cosa ci trovassero da ridere poi, lo sanno solo loro.
La professoressa si avvicinò alla cattedra e scrisse su un foglietto che poi avrei dovuto fare firmare al prof. di sorveglianza e poi riconsegnare di nuovo a lei. Che spreco di tempo.
Finito di scribacchiare si avvicinò a me e con aria compiaciuta mi buttò sul banco il fogliettino, poi se ne tornò alla lavagna soddisfatta.
-Stronza- borbottai fra i denti.
Meraviglioso Jane!! E anche oggi tre belle ore di punizione! Per me era diventata un abitudine, fra insulti ai prof, piccoli scherzetti alle cheerleader e robe varie ormai ero sempre in aula di punizione.
E comunque credo che avrei continuato ad andarci, dato che non avrei rinunciato tanto facilmente alla soddisfazione di vedere la faccia infuriata di quelle ragazzine saltellanti e spocchiose. E neanche la faccia dei prof. rossa dalla rabbia.
I minuti restanti li passai in un modo fantastico: torturandomi il percing al labbro e con gli occhi della McDowel puntati sempre e perennemente su di me, poi, grazie a dio la campanella suonò con quel suo fastidioso trillo che mi penetrò fino al cervello.
Uscì velocemente dall'alula e percorsi alla svelta il lungo corridoio pullulante di studenti che si stavano dirigendo nelle loro rispettive classi, salì le scale due a due e mi rifugiai in bagno, intenzionata a saltare le due ore di algebra, tanto le mie tre ore di punizione le avevo già, al massimo se ne sarebbero aggiunte un altro paio per il giorno dopo se mi avessero scoperto. O forse sarei stata sospesa... oh, ma che me ne importava! Non me ne era mai importata un'emerita minchia e non avrei cominciato di certo ora.
Tirai fuori da una tasca dei pantaloni un accendino ed un pacchetto di Marlboro da cui estrassi una una sigaretta, poi mi diressi verso la finestra e la accesi, riponendo il mio pacchetto e l'accendino dentro lo zaino.
Misi la testa fuori dalla finestra, sperando di risvegliarmi un po'.
Mentre lasciavo uscire fuori il fumo dalla mia bocca, una leggera folata di vento fresco e frizzantino mi investì il viso, quasi come una carezza, che mi rimise in sesto scacciando in parte quella sensazione di spossatezza che ormai mi ritrovavo addosso dalla sera prima.
Inspiravo ed espiravo, inspiravo ed espiravo. Le scie di fumo senza pietà venivano spazzate via dal vento che nel frattempo aveva ricominciato ad essere più potente.
Dopo poco spensi la cicca ormai consumata sul bordo della finestra, lasciando così un piccolo alone scuro che si confuse tra tutti gli altri, poi la lanciai fuori dalla finestra, finalmente soddisfatta.
Mi lasciai scivolare lungo il muro, per poi ritrovarmi seduta a terra, su quel duro pavimento di mattonelle di un bellissimo celestino-rosa-pallido.
Contai di rimanere così per tutta la mattinata a non fare un cazzo e senza pensare a nulla; ma quei piani di tranquillità vennero interrotti dopo neanche cinque minuti, quando la porta si aprì e ne entrò la stronzetta di Melissa Orwes, il capo delle cheerleader.
Subito mi squadrò dalla testa ai piedi. Poi, con aria schifata si diresse verso lo specchio per aggiustarsi quel trucco da clown che si ritrovava stampato in faccia. Da come mi guardava avrei giurato fossi ricoperta di pustole, neanche avessi la lebbra.
-Hey tu, ma ora non dovresti trovarti in classe? E poi cos'è sto' odore di fumo? Non si può fumare a scuola! Chissà cosa accadrebbe se lo venisse a sapere il preside...-disse con aria altezzosa.
-Fatti i cazzi tuoi, e poi non me ne può fottere di meno del preside... quindi vedi un po' te- risposi con aria indifferente. Fra me e me sorrisi, probabilmente quella vipera l'aveva ancora con me.
-Hey principessina, vedo che quell'occhio nero ti è andato via. O forse è solo quel trucco arcobaleno che ti sei dipinta che lo copre?- trattenni il ghigno che premeva per uscire sul mio volto.
-Non chiamarmi principessina!- mi ringhiò.
-Come vuoi, principessina. E poi non muovere troppo i muscoli facciali, potrebbero venirti le rughe!- dissi.
Mi guardò male, e poi senza dire altro se ne andò, sbattendo furiosamente la porta.
Credo che ora fosse diventata una moda sbattere le porte.
Mi sfuggì una lieve risata. Adoravo farla arrabbiare, bastava così poco. Se la prendeva per tutto come le altre sue amichette decelebrate in fin dei conti. Anche perché le altre ochette erano sempre dell'umore in cui era la Orwes, inevitabilmente se lei era arrabbiata lo erano anche le altre, se era felice erano felici anche loro... in poche parole erano dei cloni biondi e sculettanti che facevano tutto quello che veniva ordinato dalla “clone-madre”, e in cui il loro unico grande dilemma era “Oddio mi si è spezzata un unghia! Oddio i miei pantaloni sono fuori moda! Oddio quella ha la mia stessa borsa!” e scemenze varie. Erano davvero odiose.
Udì le campane della chiesa suonare in lontananza, segno che tra poco sarebbe suonata anche la campanella del pranzo.
Mi alzai da terra massaggiandomi il culo che ormai mi era diventato quadrato, poi presi lo zaino ed uscì dal bagno, neanche a fare apposta la campanella suonò in quel preciso istante.

* * * * *


Eccovi il nuovo capitolo! So che non succede nulla di particolare, ma spero vi piaccia!!!!! :D
Ps. se avete qualche critica o c'è qualcosa che non vi piace, ditemelo pure! :)
 
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Roxy Rockbell
view post Posted on 18/2/2013, 21:28




Sisì, mi piace. Jane è un personaggio decisamente interessante ^^
 
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Jakie Danger
view post Posted on 18/2/2013, 21:46




Eì determinata! Me gusta mucho chica! xDD
 
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green_søul
view post Posted on 18/2/2013, 21:51




Hahahahaha!!! Jane è una tosta!!! xD xD
 
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Jimmygirl
view post Posted on 19/2/2013, 00:05




Forte :D mi piace un sacco. Sembra un teenage-highschool-drama. Mi piace :)
 
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view post Posted on 19/2/2013, 09:05
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Bene bene bene veramente buona questa storia complimenti davvero, continua così :D
 
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green_søul
view post Posted on 19/2/2013, 14:07




Ma grashie mamma e papà!!! :D
:ABBR:
CITAZIONE
Sembra un teenage-highschool-drama.

Cioè Ire? xD

Ancora grazie millissimissime a tutti!!! :3
:ABBR:
:merlo: <----- Vi ringrazia anche lui xD
 
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Jimmygirl
view post Posted on 19/2/2013, 14:18




CITAZIONE (green_søul @ 19/2/2013, 14:07) 
CITAZIONE
Sembra un teenage-highschool-drama.

Cioè Ire? xD

Tipo quei telefilm americani ambientati nelle highschool :) Jane mi ricorda molto kat di 10
Cose che odio di te xD anche se quello non è un drama perché è meno serio,più da ridere :)
 
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222 replies since 14/2/2013, 20:16   2024 views
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