| Porca miseria, ma da quant'è che non postavo più??? Forse vi siete pure dimenticate di me visto che non frequento più il forum! Comunque volevo dare una conclusione a questa storia e sta sera sono riuscita a trovare l'ispirazione anche se, vi avverto, le cose saranno un po' più frettolose di come avrei voluto e manca il finale vero e proprio! Però conto di terminare del tutto entro breve! Spero non mi odiate perché io voglio ringraziarvi sul serio di aver seguito questa storia nonostante negli ultimi capitoli io sia un po' morta ogni tanto XD E adesso ecco la "ciccia" del messaggio, il nuovo capitolo:
Arrivammo a casa col morale sotto le scarpe. Entrammo e lì c'era l'ultima persona che ci aspettavamo di vedere <<ciao figlioli! >> papà ci accolse come se nulla fosse. Restammo tutti a bocca aperta, impalati. <<c-ciao papà..>> disse Dean sforzandosi di essere naturale. L'uomo l'abbracciò mentre lui non sapeva bene cosa fare. <<ragazzi, mi siete mancati tantissimo>> <<tu no..>> disse Sam acido <<sam!!>> dissi guardandolo male <<oh, lo comprendo Sam...dopotutto vi ho lasciati soli...ma l'ho fatto per voi!>> <<certo, certo...>> rispose secco mio fratello <<bene, John, bentornato! Ora si lavora!>> Lou chiuse la conversazione con un sorriso e riportando la conversazione sulla nostra possibile imminente morte <<giusto! Sono tornato per questo, voglio essere con voi in questa lotta! >> Il gelo che si era creato in un certo senso diminuì e tutti ci concentrammo sulle ricerche. Passammo giorni col naso sui libri senza quasi riposare. La lotta che dovevamo affrontare era una cosa seria, era come il boss in un videogioco, lo step finale. Le tensioni tra noi e papà si annullarono quasi subito per via dell'alta concentrazione con cui cercavamo una possibile tattica vincente. Io e Lou ci trovavamo spesso a tenerci la mano mentre leggevamo libri immensi e pieni di simboli quasi sconosciuti. Crollavamo tutti ad ore impensabili, mangiavamo male e bevevamo alcolici come acqua. Fu un periodo distruttivo. Seguimmo i segni, cercammo di individuare i demoni prima che attaccassero, loro sapevano che li stavamo cercando. Una settimana di ricerche ci portò in una città del Nevada, poco lontano da Las Vegas, in cui si doveva nascondere Lucifero. Ci stabilimmo in un motel, prendemmo due stanze e ci dividemmo i compiti. Avevamo tutte le armi e le formule che eravamo riusciti a trovare. Localizzammo la zona in cui si doveva nascondere il nostro nemico e pregammo qualunque cosa ci fosse che le cose andassero bene. Il giorno della lotta arrivò...Mi sembrava di vivere in un sogno...anzi un incubo. Quella mattina stritolai la mano di Lou dal momento in cui mi svegliai a quando scendemmo dall'auto in una strada del centro completamente deserta. <<siete pronti ragazzi??>> chiese papà con un tono serio e risoluto <<abbiamo scelta?>> chiese Sam sarcastico <<sam!!>> dissi dandogli una gomitata, lui alzò gli occhi al cielo Lou mi baciò la guancia e sussurrò al mio orecchio << ti amo >> <<ti amo anch'io >> risposi e posai le mie labbra sulle sue delicatamente. Impugnammo le armi ed entrammo nel palazzo. Era tutto troppo tranquillo. Il palazzo era pieno di uffici e deserto. Non un demone, non una trappola, cosa stava succedendo? Pian piano che salivamo ci scambiavamo sguardi interrogativi. Arrivammo ad un ufficio enorme quasi all'ultimo piano. La stanza era tutta sottosopra, fogli, oggetti e cartelle ovunque. L'aria era strana, quasi contenente un aura cupa che faceva sembrare un normale ufficio uno scenario post apocalittico. In fondo, davanti ad una grandissima vetrata c'era un uomo. Altezza media, vestito in completo giacca pantaloni neri, capelli corti. Eravamo tra lo spaventato e l'agitato. <<finalmente ragazzi....vi aspettavo>> disse l'uomo con una voce scura <<su dai non fate i timidi, avanzate >> si voltò e ci sorrise. <<c-chi sei??>> chiese Dean <<come chi sono!?? Dean mi stupisci...siete venuti qui per me e neanche mi riconoscete?!>> rise << sono il vostro più caro amico piccolini miei!>> si avvicinò <<lucifero>> scoppiò a ridere. Non sapevamo che aspetto avesse ma eravamo pronti a qualunque evenienza. La cosa non ci stupì e non gli concedemmo soddisfazioni. <<beh? Cosa ci fate lì impalati??>> chiese con aria di sfida <<ammiriamo la tua bellezza >> disse Sam <<oh, Sam...tu...tu sei il mio preferito, sai?? potresti unirti a me! >> mio fratello sputò in sua direzione e sibilò un <<mai!>> <<cos'è tutto questo astio?? Potrei darti molte soddisfazioni se facessi le scelte giuste!>> usò un tono accondiscendente, quasi come con un bambino <<tanto cederai....>> <<senti ma...tergiversi?>> chiese Lou con aria di sfida, lui scoppiò a ridere <<poteri farvi fuori in pochi secondi...ma preferisco trattare, voglio Sam, questo corpo non è abbastanza per me!>> <<mi dispiace, Sam non è sul menù!>> disse Dean spazientito <<mmm...tu mi sei perfettamente inutile!>> con un gesto spedì Dean contro una colonna facendolo svenire. <<dean!!>> urlai senza neanche accorgermene e corsi da lui per sincerarmi fosse vivo <<oh...come siete carini!>> esclamò Lucifero fingendo commozione <<credevate di farmi fuori con cosa? Quella pistola?>> indicò la Colt che Sam stringeva in mano. Non sapeva che quella era solo uno specchietto per le allodole e che la vera arma era nascosta nella tasca di Lou. Anelli, gli anelli dei 4 cavalieri dell'apocalisse, è stato un delirio raccattarli tutti e ci è costato quasi la vita. Quello di Morte non so ancora oggi come abbiano fatto ad averlo. Bastava lanciare gli anelli e formare un portale che avrebbe risucchiato il simpaticone, facile no?? << oh...mi avete stufato!!>> fece per attaccarci quando Sam gli sparò colpendolo in mezzo agli occhi. Cadde ma si rialzò subito applaudendo e ridendo. <<smettiamola di giocare, dai! Questo non funziona, ve l'ho detto! Chi vuole morire per primo??>> <<tu, stronzo!>> dicendo questo Lou lanciò gli anelli ma non riuscì a dire la formula perchè Lucifero lo schiantò contro il muro. <<cazzo!>> esclamammo io e Sam all'unisono. <<ve l'avevo detto che con me non si scherza, e quelli non sono giocattoli qualunque...avete fegato!>> sorrise beffardo. Io corsi da Lou e stringendolo cercai di recitare il rituale...il portale si aprì ma Lucifero era troppo lontano per esservi risucchiato e nel momento stesso in cui pronunciai l'ultima parola schiantò anche me e tentò di soffocarmi <<signorinella, non te l'hanno insegnato il rispetto per i grandi? Sam, non vorrai che faccia fuori la tua bella sorellina??>> <<lasciala, coglione!!>> <<uh...che minacciona! Ma sai, io ho la sua vita in mano e tu hai solo un'inutile pistola!>> Sam guardò la pistola. Io sentii la mia vita scorrere via, la vista mi si appannò e le orecchie fischiarono. Riuscii solo a sentire uno sparo e caddi a terra, a quel punto tutto diventò buio. Aprii gli occhi a fatica e una luce immensa mi impedì di riacquistare la vista. Mi coprii gli occhi con una mano e dopo poco la luce sparì. <<che diavolo...?>> tossii e provai ad alzarmi ma non ce la feci e mi arresi al pavimento. Cosa stava succedendo? Ero morta? E gli altri?? Riprovai a recuperare i sensi. Aprii gli occhi, questa volta con successo. Il posto era più sconvolto che prima, dove prima c'erano gli anelli ora c'era solo un'enorme bruciatura. Cercai i ragazzi. Dean era sanguinante appoggiato ad una scrivania, incapace di reggersi in piedi. Lou era ancora accasciato poco lontano da me, privo di conoscenza. Non vidi Sam. Mi alzai, usando il muro come sostegno e mi guardai intorno. Era sdraiato a terra, accanto alla bruciatura, completamente devastato. Corsi da lui cercando di capire se fosse vivo. Respirava. Sospirai di sollievo e mi chiesi cosa diamine fosse successo. Dovevano aver chiuso Lucifero nella sua gabbietta ma a che prezzo? E come avevano fatto a non farsi ammazzare? <<hell, abbiamo vinto...>> disse Dean con un filo di voce <<gli abbiamo fatto il culo!!>> sorrisi ed in quel momento mi resi conto di una cosa...dov'era finito papà in tutto questo casino?? << dov'è papà??>> chiesi sbarrando gli occhi. Dean invece li chiuse. <<si è sacrificato per noi...ha sbattuto lui Lucifero nel portale...dopo che io e Sam siamo finiti ko lui è saltato fuori da non so dove e l'ha sbattuto dentro finendo in quel buco con lui...>> tossì. Sentii le lacrime scendermi <<quindi...è...lui è....non ci credo....ci dev'essere un modo per tirarlo fuori!!>> <<è pericoloso...>> rantolò lui. Al che una parte di me, la più istintiva decise che non era ora di pensarci e che dovevo salvare i miei fratelli moribondi prima che arrivasse qualcuno. Chiamai zio Bobby e cercai di svegliare Lou. Da sola avrei combinato ben poco. Lou si alzò un po' intontito, gli spiegai la situazione e subito si attivò. Tirammo su Sam e lo portammo in macchina. In quel momento arrivò Bobby, gli spiegammo sommariamente le cose e corse subito a raccattare Dean con l'aiuto di Lou mentre io rimasi accanto a Sam. Aveva il volto tumefatto e sangue che gli imbrattava quasi tutto il corpo. Doveva essere vivo per un pelo. Quando fummo tutti in macchina chiesi a zio se fosse il caso di andare all'ospedale <<hell, cosa gli diciamo??? Lucifero li ha presi a calci in culo?? Ci penso io, stai tranquilla!>> Tornammo al motel e zio si occupò di tutto. Avevano entrambi parecchie ossa rotte e ricevettero un bel numero di punti ma per fortuna era tutto curabile. Solo nel momento in cui i miei fratelli presero sonno nei loro letti curati e medicati io abbracciai Lou come se non lo vedessi da anni. Non ci baciammo ma restammo abbracciati in mezzo alla stanza per non so quanto tempo. Fu zio che ci fece tornare sulla terra con una delle sue battute ciniche. Poi aggiunse <<venite in nell'altra camera ragazzi, così mi spiegate che è successo>> scendemmo sui letti e tutti e tre ci riempimmo un bicchiere di rum. Raccontai quel che sapevo e confessai di essere svenuta durante la parte cruciale della battaglia e gli accennai di ciò che era successo a papà. <<c'è un modo per riportarlo qui??>> chiesi speranzosa nella sua enorme cultura. <<no, non credo esista un modo sicuro per farlo uscire...l'unica è raccomandare la sua anima al paradiso così che non finisca dannato...per il resto, Hell, tuo padre si è sacrificato per la salvezza del mondo! >> <<ma...il mondo non lo saprà mai...e...non doveva andarsene così...>> Lou mi abbracciò <<se vuoi possiamo fare il rituale anche subito...ti può aiutare?>> chiese zio. Annuii. Facemmo il rituale. Non volevo che dopo il suo sacrificio lui finisse per essere torturato per l'eternità. Un uomo comparve dal nulla. Disse di essere un angelo e di chiamarsi Castiel. Ci promise di fare tutto quello in suo potere per salvare nostro padre e in un fruscio d'ali sparì. Credo che quel giorno sia stato il più lungo della mia vita ed il giorno in cui mi feci meno domande su quello che mi stava accadendo perchè accettai l'esistenza degli angeli con la stessa naturalezza con cui si accetta l'esistenza di un regalo. Non m'importava poi molto...non m'importava nulla se non la salute dei miei fratelli mezzi distrutti. <<tesoro, forse è meglio se riposi...è stata una giornata devastante, bado io a te!>> disse Lou con una dolcezza infinita. Mi sdraiai sul letto tenendogli la mano <<non andare via>> dissi e poi crollai nel sonno. Mi svegliai che era già mattina. Lou dormiva nel letto accanto. Mi alzai e bussai alla camera di Sam e Dean. Mi aprì zio. <<ehi, piccina, vieni a salutare i tuoi fratellini!>> <<hell!!! oddio!! Hell stai bene!!>> urlò Sam scattando sul letto e poi lamentandosi dei dolori che si era procurato con quello scatto. <<hey, piccina!! Almeno tu non sei a pezzi!!>> aggiunse Dean. I suoi occhi erano come quelli di papà, così affettuosi. Corsi ad abbracciarli con le lacrime agli occhi senza dire una parola. Mi raccontarono che dopo che ero svenuta è iniziata una lotta corpo a corpo e che papà era sbucato dal nulla nel momento giusto. Senza di lui non ce l'avremmo fatta. <<ora dobbiamo solo tirarlo fuori!>> disse Dean. Io e zio ci guardammo. <<che c'è?>> chiese mio fratello. Gli raccontammo del rituale e lui rimase a bocca aperta. Aspettammo si rassegnasse mentre Sam ci ascoltava comprensivo. Rimanemmo in quel motel altri due giorni, appena Sam e Dean si ripresero un po' ripartimmo alla volta di casa. Fu un viaggio strano, pieno di silenzio e tristezza. Ci aspettavamo un ritorno molto più festoso. Tornare a casa non fu poi così traumatico, papà era scomparso dalle nostre vite da un po' ormai ma sapere che non sarebbe mai potuto tornare era un peso che segnava ogni nostro gesto. Un paio di giorni dopo eravamo tutti in cucina a pranzare. I miei fratelli ancora convalescenti. Lou si alzò in piedi e disse <<ho un annuncio da fare...>> tutti ci guardammo straniti <<ehm...ti sembra il caso?>> dissi io, lui sorrise e mi prese la mano facendomi alzare <<helena, avrei voluto fare qualcosa di spaventosamente romantico ma credo che dopo tutto quello che è successo il fatto di essere in questa cucina a mangiare tranquillamente sia già speciale come momento quindi te lo chiedo ora...>> si schiarì la voce e tirò fuori qualcosa dalla tasca dei jeans <<helena Winchester, mi vuoi sposare???>> aprì il palmo della mano e mi mostrò un anello in argento, una fedina liscia, proprio come piace a me, senza sfronzoli o pietre inutili e costose. Non capii più nulla, pensai scherzasse ma il suo sguardo suggeriva tutt'altro. Il mio cuore batteva all'impazzata e i miei fratelli mi fissavano in attesa. Scoppiai a piangere e dissi <<si!!>> tra i singhiozzi. Chi l'avrebbe detto?? Lou Taylor m'aveva chiesta in moglie...
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